25.12.06

Un bimbo, un sogno, un messaggio da non dimenticare...



Natale è tante feste in una sola.
Perché ad ognuno di noi ricorda qualcosa di diverso:
un istante prezioso, un avvenimento, un'assenza, un'emozione negativa o positiva.
Il Natale di quest’anno è per me soprattutto la festa della natività.
Il primo pensiero va ad una vita appena nata: il piccolo Leo!
Un abbraccio grande e speciale a lui, che ha deciso di venire al mondo la mattina del 23, bussando alla porta della vita durante la notte.
Un piccolo regalo avevo chiesto ai suoi genitori: di aspettare il mio ritorno natalizio da Cuba per metterlo al mondo.
E il piccolo Leo mi ha fatto il regalo che volevo!
Ha esaudito il mio desiderio...
Sono riuscito a vedere il pancione di mamma la notte del 22 dicembre, al mio ritorno.
Dopo poche ore si sono rotte le acque.
Un prezioso regalo che mi ha concesso il destino... Bentrovato Leo! :-)

Da una vita che è nata ad una che germoglia, che è stata da poco concepita.
Un pensiero speciale va a Laura e Pino.
Per la vita che aspettano di mettere al mondo da tantissimo tempo.
Alle persone stupende che sono. Ai genitori stupendi che potranno essere!
Il pensiero più profondo di questo Natale va dritto al cuore della piccola vita che loro aspettano.
Batti forte, più forte che puoi…
Tutti i desideri che ho nella mia vita sono ora congelati.
Perché l'unico vero desiderio che avrò nei prossimi mesi è che nasca un "nipotino" che aspettiamo con passione e amore davvero in tanti! ...

Il terzo pensiero va ad un altra “nascita”.
La nascita di un messaggio forte e scomodo.
L'ultimo pensiero prima dei miei auguri va a Welby: al suo coraggio, alla sua lotta, a ciò che rappresenta e rappresenterà nel futuro della nostra strana Italia.
La misericordia del cattolicesimo dove è andata a finire,
se non si riesce a capire più il dolore di un uomo?
No alla pietà, no ai funerali, no alle esequie per Welby.
Questi giorni, come non mai, ho sentito vergogna di essere cattolico.
E ho la presunzione di credere che sia con me la grande maggioranza di chi crede nel messaggio del Re dei Re, di cui oggi festeggiamo la nascita...
Nacque un bambino in una mangiatoia 2000 anni fà,
che prese sempre le parti degli ultimi, dei più umili, di chi soffriva...
che non volle mai vesti candide ne privilegi...
E che arrivò a far squarciare il tempio,
per far capire che Dio non è nelle colonne o nelle cupole ...
Ed oggi di sicuro Dio non è nelle basiliche e nelle cattedrali di coloro
che hanno rifiutato un atto di pietà.
Forse neanche i “giudici” di questa Chiesa si sono resi conto di ciò che hanno fatto…
Vi saluto tutti riportando qui sotto gli auguri che ho inviato oggi a tutti i miei amici,
e che giro a tutti coloro che passeranno di qui...Buon Natale...E felici e sterminati sogni a tutti...

“Tanti auguri sinceri a tutti voi companeros!
Se siete sopravvissuti al cenone natalizio meritate davvero i miei auguri :-)
Se fosse in mio potere regalarvi qualsiasi cosa,
non entrerei in un negozio e non userei il denaro...
L'augurio che vi faccio è infatti di avere sempre tanta energia,
tanta voglia di mettervi in gioco e un numero spropositato di sogni da voler realizzare!
Ci dicono da sempre che bisogna accontentarsi,
bisogna essere umili,
bisogna rinunciare ai propri sogni...
E io invece lancio un messaggio in "leggera" controtendenza...
non ho mai sopportato chi vuole insegnare cosa fare,
cosa essere o addirittura cosa sognare...
Perché la vita è anche idealismo, speranza, desideri in cui credere!
Perché anche se non potremo mai raggiungere tutti i nostri sogni,
è così bello averne un mare da voler realizzare!
Quindi lasciatevi andare e se avete qualche sogno non mollatelo!!
Questo il mio augurio per questo Natale.
Un abbraccio sincero.
Marco "il cubano"...”

22.12.06

Andata o Ritorno...

Scrivo mentre il taxi mi porta verso l'aeroporto.
Punto di partenza, di passaggio, di arrivo...
Non so dire.
Quando un luogo diventa una casa è difficile dare un verso al proprio andare...
Sto per compiere un viaggio di ritorno? O si tratta di un viaggio di andata?
Difficile dirlo.
Andata... Ritorno...
Sensazione strana.
Questo post non avrà foto, perché vi scrivo dalla tastiera del mio telefono. Il mio pc si è fuso proprio il giorno della partenza. Forse dispiaciuto di lasciare Cuba, chissà :-)
Avrei voluto inserire qualche immagine del tramonto visto da Trinidad... o delle alture e i paesaggi che si incontrano sulla strada in salita che punta a nord, verso Santa Clara...
o immagini dell'avventurosa passeggiata nelle montagne in cui il Che aspetto' il momento propizio per dare la scossa decisiva alla rivoluzione...
Ci saranno altre occasioni.
Il primo atto è compiuto.
Un taxi che viaggia verso un'aeroporto. Se dovessi chiedere un regalo per l'anno che verrà chiederei di poter avere altri 100 aeroporti in cui arrivare, altri 100 da cui partire, altri 100 viaggi da raccontare.
Non è solo una questione frivola, legata al piacere di andare altrove rispetto al proprio quotidiano.
È una questione di conoscenza, confronto, scoperta. Conoscere tutto ciò che è diverso da noi aiuta ad aprire gli occhi. Per capire magari che esiste del bello in ogni dove, tanto da riempire una pagina, un diario, un libro, una biblioteca, o la grande Babilonia per intero!
Il nostro pensiero occidentale è spesso così ipocritamente "superiore" da evitare il confronto... preferiamo spesso salire su un palco per pontificare...
O magari saliamo su un caccia per bombardare...
E invece basterebbe imparare a viaggiare, viaggiare davvero...
Non solo nei villaggi vacanza, non solo negli ambienti lindi dove vivono più italiani che stranieri.
Ma anche tra la gente e con la gente...
Punti di vista ovviamente.
E la domanda che resta da fare, quella veramente importante, quella che conta davvero,
non è se questo sarà un viaggio di andata o di ritorno...
la domanda che conta è se il viaggio mi ha lasciato la voglia di raccontarlo e ricordarlo...
Le pagine di questo blog sono in tal senso il simbolo del mio modo di viaggiare.
Pagine scritte per condividere le proprie emozioni.
Pagine che parlano di ciò che mi ha incuriosito, colpito, appassinato.
Pagine che sono il tramite e il simbolo del mio viaggio... molto più delle ali e del motore che tra qualche ora mi porteranno verso casa...
Arrivederci Cuba,
ci vediamo presto...
Hasta al luego.
Yo.

15.12.06

Solo una penna per il destino...















Lascio alle mie spalle 10 giorni tra i più particolari della mia vita…
Non ne ho scritto non sapendo da dove cominciare, di cosa parlare, cosa tacere.
Fermo subito gli animi romantici e i sognatori: non porterò con me in Italia una ragazza cubana vestita da sposa, ne tantomeno aprirò un chiosco di rhum e cola sulle spiaggie tropicali…
Sono stato sul punto di rimanere su quest’isola anche per le feste che verrano, questo è vero.
E per quanto ne so ci sono solo due buoni motivi che possono bloccare un uomo fermo in un posto, lasciandosi tutto alle spalle…
considerando che non è prevista nessuna gara internazionale della magica AS ROMA in queste latitudini, potete immaginare da soli quale alto motivo mi può trattenere in questi luoghi :-)

Ma alla fine tornerò in Italia per almeno 10 giorni: dal 21 dicembre al 2 gennaio per l’esattezza.
Per riabbracciare le persone a cui voglio bene ovviamente, e perché in fondo, un po’ come tutti :

“sto bene dove stò...
e stò male ovunque un pò”

Del resto cerco da sempre l’equilibrio … e lo cerco da sempre per evitarlo!! … :-)
Questa volta gli aspetti più intimi e personali li tengo tutti per me, li ho solo sfiorati un poco…
e ci ritornerò sopra solo alla fine di questi miei pensieri…
Gli ultimi giorni a L’Havana il tempo è stato capriccioso.
In questo momento ad esempio diluvia!
Ho dovuto quindi scoprire ancor di più i luoghi del divertimento della capitale cubana.
Alcuni al chiuso altri invece spalancati sul cielo!
La Casa della Musica, Il Tropicana … danze, musica cubana e tanta energia!
Da vivere per capire veramente di cosa parlo!
Alla scoperta di altri paladar (abitazioni private adibite a piccoli ristorantini familiari).
Accoglienti e spettacolari come “La cucina di Lilliam”, mostrato in foto.
Ma poi anche tanti impegni da “padrone di casa”.
Un saluto a Stefano e Stefania, passati di qua a trovare il loro amico “cubano”.
Un abbraccio speciale anche alle ragazze tedesche Putz, passate da queste parti dirette alla scoperta di Cuba: buon viaggio mi raccomando! Scoprite la Cuba che nessuno potrà raccontarvi, nascosta nel verde della sua provincia, nell’azzurro del suo mare, e negli occhi fieri e vispi dei suoi abitanti.

In questi giorni mi sono concesso anche un paio di uscite tipiche cubane.
E’ in corso a L’Havana il festival del cinema. Insieme ad amici siamo andati ad assistere ad una “pelicola”: un’esperienza incredibile!!
Fuori del cinema file chilometriche tipo discoteca al centro di Roma il sabato sera…
Entrati ci siamo posizionati in questa grande sala completamente stracolma… mi sono ritrovato catapultato nel film “Nuovo Cinema Paradiso”: come in un immenso salotto di casa, assistere ad un film in un cinema cubano è un’esperienza sociale dell’ “altroquando” (per gli amanti di Dylan Dog…); persone che non conosci che ti vogliono offrire assolutamente i loro stuzzichini preparati apposta per il cine; gente che parla, ride, commenta ad alta voce il film… un “caos calmo” accogliente e coloratissimo!
Altra serata passata invece nello Estadio Latinoamericano, per assistere ad una partita di “pelota” (baseball); in campo i campioni in carica degli Industriales contro Camaguey; per la cronaca: vittoria sofferta in rimonta degli sfavoriti ospiti. Tutta da vivere anche qui l’atmosfera dello stadio, vissuto come salotto casalingo, dove la partita di baseball è solo un piacevole sfondo, una scusa per incontrarsi, un’abitudine piacevole da continuare a vivere.

Questo ultimo week-end prima della pausa natalizia lo dedicherò totalmente al mio Io: in fuga verso il sud di quest’isola. Ovviamente non sarò cosi folle da viaggiare completamente da solo.
Sarò in piacevole compagnia fortunatamente.

E’ da due giorni che mi rimbalza una canzone in testa.
Spinge, vuole uscire fuori ed è giusto si prenda il suo spazio su queste righe…

Miliardi di anni fa (o forse qualcosa in più) Phil Collins cantava…

“He walks on, doesn't look back He pretends he can't hear her Starts to whistle as he crosses the street Seems embarrassed to be there Oh think twice, it's another day for You and me in paradise Oh think twice, it's just another day for you, You and me in paradise … “

“Lui continua a camminare, senza voltarsi…
facendo finta di non sentirla…”

“ripensaci” le urla Lei … “think twice…”
è un altro giorno per te e me in paradiso…

another day in paradise…
just another day in paradise…

Una delle citazioni che più amo recita:

"Il destino ha più risorse del più fantasioso scrittore di avventure" ... F.F. Moore

perché anche al destino piace scrivere le sue storie…
a volte avventurose, a volte semplici, a volte coloratissime…

Consegno la penna al destino e lo lascio scrivere…
Ci vediamo presto da queste parti…

Hasta al luego, companeros…

10.12.06

Al di la del mare


Mezzaluna di sabbia, acqua e sole…
Il mare. Una grandissima passione della mia vita.
A cui dedico volentieri la copertina di chiusura di questa breve sequenza fotografica.
Perché?
perché sono nato in una città di mare…
perché l’estate sulla spiaggia, per noi “costieri”, inizia a marzo e finisce ad ottobre…
perché se ti ritrovi a Cuba per lavoro l’estate può anche non finire più!!! …
perché una nuotata “salata” vale migliaia di vasche in piscina…
perché il sale sulla pelle dà fastidio solo a chi non ama davvero questo “grande fratello blu”…
e soprattutto perchè quando sono in apnea, nel silenzio,
in un mare azzurro e fresco,
mi sento al centro del mio ambiente naturale!
Viva il mare.
Ovunque e sempre, la mia vera casa!

“Al di là del mare,
c’è qualcuno che,
c’è qualcuno che non sa niente di me...”

Visioni tropicali


Vegetazione ovunque, l’acqua che esce da una cava sotterranea, capanne lungo il corso…
Vinales regala davvero scenari tropicali affascinanti.

9.12.06

Una valle persa nel tempo

La valle di Vinales: verde ovunque come vedete. Atmosfera selvaggia, da terra primordiale, da secoli che sembrano passati in un istante senza lasciare traccia.
Luoghi come questo riconciliano con il senso della natura e con l’esistenza.
Qualcuno (non ricordo chi, lo ammetto) ha detto che gli uomini sprecano troppo tempo a cercare Dio nelle parole tramandate, nei libri sacri: spesso è sufficiente incontrare la grandiosità della natura per rispondere ad alcune domande.
Chiunque lo ha detto ci ha preso in pieno…

Alla salute!


Visto che ho un pò di tempo libero (oggi giornata piovosa qui a L’Havana), do il via ad alcuni post fotografici, con alcune immagini della provincia cubana.
Parto con il brindisi in foto: tra le mani un pompelmo ricolmo del suo succo e del succo di guarapo (estratto dalla canna da zucchero).
Un pò “ipocritamente” pubblico una foto con un cocktail analcolico.
Se infatti dovessi pubblicare una foto per ogni cubata, daiquiri, cuba-libre o moijto consumati in giro per Cuba manderei in tilt il blog! :-)))

6.12.06

Donde calienta el Sol!


Week-end in viaggio nell’Ovest di Cuba.
Due giorni bellissimi alla scoperta della provincia dell’Isla Grande.
Lasciando L’Havana alle proprie spalle si compie d’un tratto un viaggio nel tempo che sorprende già dai primi km: lungo la strada (difficile definirla tale in realtà!) tante persone a chiedere un passaggio verso le loro destinazioni.
Ma anche tanti animali, tanta vegetazione, tanti colori differenti da quelli della città.
Assenti quasi completamente le indicazioni stradali, e tra le mani mappe incomplete che non corrispondono al territorio.
Insomma viaggiare in auto per Cuba è davvero un’impresa da esploratori!
In questi casi, il modo migliore per viaggiare, è lasciarsi guidare da chi il territorio lo conosce veramente, ovvero chi lo vive tutti i giorni.
Insieme ai miei due compagni di viaggio (Danilo e Gianluca) abbiamo quindi trasformato spesso la nostra auto in un “taxi del popolo”, dando passaggi alle varie persone incontrate lungo il nostro percorso.
La prima tappa, sabato, è stata la valle di Vinales: campi di tabacco, verde ovunque, paesaggi tipici tropicali, fatti di vegetazione, grandi spazi e relax.
Abbiamo visitato le piantagioni di tabacco grazie alla guida di un contadino locale, con cui ci siamo fermati a bere uno spettacolare “refresco” preparato con il pompelmo e il succo estratto dalla canna da zucchero: buonissimo!
I problemi sono però arrivato la sera: Gianluca aveva dimenticato di portare con se il passaporto.
E a Cuba, soprattutto nelle province sperdute, è difficile ottenere un posto letto in albergo o nelle “case particulares” (case dei locali adibite ad ospitare turisti, una sorta di Bed & Breakfast).
I cubani assegnatari delle case rischiano addirittura 1500 euro di multa e il ritiro a vita della licenza di ospitalità degli stranieri! …
Siamo riusciti a cavarcela trovando una signora molto disponibile.
Devo essere sincero: penso che la signora abbia preferito rischiarsela perché non voleva farsi scappare il guadagno; la sua casa era un pò distante dal centro cittadino di Vinales e l’occasione di ospitare tre turisti era evidentemente molto ghiotta; per tutta la nostra permanenza la padrona di casa è stata molto preoccupata; mi è dispiaciuto aver “approfittato” della sua gentilezza, sapendo quanto lei stava rischiando. L'alternativa era però dormire in auto.
Fortunatamente non è passato alcun controllo…
La sera di Sabato è stato il momento più “sorprendente” del nostro week-end: a Vinales tutti i sabato si svolge una nottata di disco-salsa in un locale all’aperto accanto alla piazza principale.
Siamo entrati e abbiamo iniziato bevendo un po’ di cubate e facendo quattro chiacchiere…
Ben presto però la pista si è riempita di energia coinvolgente e molto, molto sensuale…
Iin pista hanno cominciato a scatenarsi ragazze e ragazzi locali ballando come solo i popoli caraibici sanno fare!
Prima importante riflessione: in Italia troppo spesso la salsa assomiglia molto più ad un esercizio ginnico che ad un ballo...
e guarda come ti faccio stà rueta,
e guarda quante figure conosco,
e guarda come sono fico io e quanto è brava la mia partner…
E che palle! Partono maratone di 12 ore di salsa che rompono davvero le scatole!
In questa esperienza a Vinales invece si alternavano la salsa, la disco, la tribal-house.
E le figure di salsa erano uno strumento usato a volte, non il protagonista del ballo.
In pista tanta sensualità, ma anche ironia, senso del gioco, dell’improvvisazione.
Davvero molto coinvolgente. Nonché anche molto erotico…
Ovvio infatti che la nostra attenzione è andata soprattutto verso le ragazze in pista.
La serata si è surriscaldata molto presto e siamo stati coinvolti in balli dalla carica erotica altissima!
Protagonista assoluto il ballo dell’H …
alla vostra immaginazione lascio il compito di indovinare a cosa corrisponde l’H…
Ovviamente abbiamo ricevuto vari tentativi di “rimorchio” da alcune ragazze del luogo.
Qui però non entro troppo nei dettagli: sono legato con i miei amici ad un vincolo di segretezza a cui abbiamo dato il nome de “Il patto di Vinales”…
Posso solo dire che siamo tornati a casa sulle nostre gambe, un bel po’ allegrotti, intorno alle 3 della notte.
Domenica l’abbiamo invece dedicata al primo vero bagno nell’oceano da quando sono arrivato a Cuba: ci siamo diretti su una strada impossibile verso Cayo Yutias, un isolotto selvaggio con chilometri di spiaggia di sabbia bianca, delimitata da palme, mare opalescente, barriera corallina a pochi centinaia di metri.
Un solo bar e nient’altro (nulla davvero!) in tutta l’isola, collegata alla terra dell’isla grande tramite una “carrettera” circondata dal mare…
Paguri a spasso sul litorale, sole alto… insomma uno spettacolo!!
La foto del post l'ho fatta io stesso sulla spiaggia: sembra una cartolina, vero?
Una riflessione triste però: i cubani non possono accedere su quest’isolotto come in tanti altri luoghi splendidi di Cuba.
E’ come se a noi italiani fosse impedito di sbarcare a Capri o di salire in cima alle Dolomiti.
Una limitazione di libertà del popolo che non trova davvero alcuna giustificazione!
La prima escursione nella Cuba selvaggia è stata davvero una bellissima esperienza.
Spero di poter organizzare presto qualche altra avventura.

2.12.06

Sospesi...


E’ arrivato il giorno della festa. 2 Dicembre.
Una festa particolare oggi a Cuba.
O quantomeno doveva esserlo..
Il 2 Dicembre del 1956 Fidel Castro, insieme a Che Guevara e altri 80 uomini, sbarcavano sulla costa a Est di Cuba.
Iniziava cosi la fine del governo di Batista. Iniziava cosi la rivoluzione socialista di Castro.
Sbarcarono a Est perché da sempre, qui a Cuba, i venti rivoluzionari nascono ad oriente…
perché ad oriente c’è la Sierra Maestra che nasconde le ombre agli occhi di chi cerca.
Mentre scrivo già so che probabilmente questo post creerà polemiche e commenti di vario tipo.
Provo però subito a chiarire un aspetto: le mie riflessioni non vogliono essere schierate politicamente. Voglio solo raccontarvi le mie riflessioni su questa giornata speciale per Cuba.
Cosa penso io della storia rivoluzionaria di Cuba? Non mi tiro indietro e dico la mia: la rivoluzione di Castro contro il governo fantoccio di Batista e contro l’egemonia USA aveva mille ragioni per essere combattuta. Il popolo cubano meritava di avere uno stato indipendente!
Poi l’egocentrismo e il centralismo di Fidel ha piano piano portato Cuba su delle linee e dei comportamenti che non condivido affatto.
A fine luglio doveva svolgersi in questo paese un’altra festa: la festa per gli 80 anni di Castro.
Fidel era però in ospedale, alle prese con un male di cui non si conoscono ancora i dettagli.
La festa era stata spostata ad oggi, in concomitanza con i 50 anni dalla creazione delle Forze Armate Rivoluzionarie.
Allo scoccare della mezzanotte (un paio di ore fa…) nel cielo di L’Havana sono esplosi i fuochi d’artificio per dare inizio alla giornata di festa.
Ma il festeggiato, a quanto pare, non ci sarà.
Pochi giorni fa sono stato a visitare la Piazza della Rivoluzione.
Era un pomeriggio grigio. La piazza era semivuota.
Solo alcuni lavoratori svogliati intenti a preparare la piazza per la parata di oggi.
La grande faccia del Che a dominare la piazza… “Hasta la victoria siempre”…
Chissa a quale vittoria pensava il Che. Forse pensava ad un mondo come lo hanno idealizzato molti altri giovani negli anni ’60, nelle proteste del ’68 ad esempio.
Un mondo che però non è mai arrivato.
Alcuni lavoratori stavano montando un cartello che recitava più o meno cosi: “Questo paese è militarmente invincibile”… per alcuni versi quasi ironico…
Questo paese ha molti pregi, soprattutto nello spirito della gente.
Questo paese ha però anche molti difetti, soprattutto nella mancanza di un reale confronto di opinioni.
Una cosa però è sicura: questo paese non è militarmente invincibile!
Sospesi...
Sospesi tra il mito della rivoluzione, e il semi-capitalismo di oggi…
Sospesi tra la festa e l’assenza del festeggiato…
Sospesi nel tempo, tra gli anni ’50 e il terzo millennio…
Sarà stato per il tempo grigio, o per il senso di vuoto, ma la Piazza della Rivoluzione mi ha lasciato un senso di malinconia.
Ho lasciato alle spalle la piazza e ho cominciato con amici a passeggiare lungo il Passeo (una delle vie principali del Vedado, il quartiere dove si trova la piazza), direzione Malecon (cioè verso il mare).
Il senso di “straneamento” è aumentato: lungo tutta la via, già da domenica scorsa (!!!) sono in attesa dell’evento decine e decine di carri armati!
La via è bloccata, i militari annoiati sono intenti a ridipingere carri non usati oramai da chissà quanto tempo. La scena è stata davvero stranissima: eravamo in 4 circondati da decine di carri armati e centinaia di soldati…
Poi uno dei miei amici provato a tirare fuori la macchina fotografica dalla tasca…
E subito si sono precipitati i militari per impedirci di fotografare!
Per un momento siamo stati scambiati per potenziali spie nemiche…
Io non so che cosa è Cuba oggi.
Penso però sia sospesa in un limbo.
Per sopravvivere economicamente il governo ha accettato di scendere a compromesso con le leggi del capitalismo: turismo, qualche iniziativa privata, investimenti esteri.
Si cerca allo stesso tempo di far sopravvivere i miti della rivoluzione.
I cubani che frequento in ufficio parlano piuttosto liberamente delle loro opinioni, ascoltano musica di tutti i tipi, vedono i film che vediamo anche noi, entrano in ufficio con i lettori mp3 al collo…
Le nuove generazioni stanno man mano sperimentando un’allentamento delle regole fin troppo ferree dello stato comunista.
Qui a Cuba sembra possibile tutto e il contrario di tutto: che da un giorno all’altro si possa avere una svolta verso un modello differente di stato, o che la popolazione si possa ricompattare intorno al mito della rivoluzione…
Sospesa è la Cuba di oggi…
come sospesi nel giorno di festa sembrano anche i suoi abitanti…