30.4.07

¿ Que es Cuba ?

Non sono scomparso. Ne sono scappato.
Ho semplicemente deciso di non scrivere per un bel po’…
Perché è bello raccontare qualcosa quando ne hai voglia, e non raccontare sempre e comunque.
E per un po’ di tempo ho deciso di fare altro invece che scrivere su queste pagine.
Non so neanche se troverò ancora qualcuno a leggermi.
Ma scrivo per scrivere e non per trovare lettori in giro per la rete.
L’avventura a Cuba si è conclusa.
Sono partito da L’Havana a fine Febbraio. Il 20 Febbraio per esattezza.
Ma Cuba merita ancora tante pagine da scrivere.
E proverò a raccontare ancora la Cuba che ho dentro,
che ho incontrato lungo la strada della mia vita.
Perché Cuba è un nome forte e potente…
che evoca un luogo ed un mondo lontano che non è solo sulla cartina geografica…
è anche un luogo dello spirito, del sentire, delle passioni della nostra vita.

Cosi almeno la penso io.
Continuerò quindi con piacere a dirottare su Cuba...
con pensieri, riflessioni, o semplici ricordi.

E’ possibile che il mio lavoro mi riporti presto a passeggiare lungo il Malecon.
Inutile dire che lo spero con tutto me stesso!
Poche ore prima di tornare nella mia Italia i miei amici cubani mi hanno organizzato una magnifica festa di “adios”! Musica, canzoni, tante foto e la bella torta in mostra su questo post!

Un mio pensiero speciale in spagnolo dedicato di cuore a tutti loro…

“Podria hora hablar sobre el mar,
de las bellezas naturales,
algunos camino de L’Havana,
de todos los lugares hermosos que he podido visitar…

Salvo que la parte mejor de cada lugar del mundo està en las personas
que se encontran durante el viaje...


La parte mas preciosa…
è encontrar a un buen amigo…”

Hasta al luego companeros!

13.2.07

Giochi da spiaggia!

La squadra femminile era in effetti molto agguerrita! ... :-)
Il tabellino finale riporta il risultato buonista di 3-3 ...
Ma qui lo dico e qui lo nego le ragazze avevano in effetti segnato il punto decisivo ingiustamente annullato... 4-3... Come Italia-Germania...
Ma il calcio qui non c'entra proprio nulla.
Perchè a Playa Larga si è svolta una gara di "beach-pelota".
Baseball da spiaggia insomma: niente mazza, solo tre basi, e regole troppo diffici da spiegare a chi tra voi non conosce neanche il baseball!!
Domenica è stata una bellissima giornata: gita fuori porta con colleghi e amici cubani.
E anche con Massi e Ari arrivati dall’Italia.
La partenza non è stata proprio comodissima… ore 6.00 del mattino!!
Ma la fatica della sveglia è stata ripagata dalla bella giornata vissuta nella provincia cubana!
La penisola di Zapata, la corsa in barca sulla Laguna del tesoro, il parco con i coccodrilli e le mangrovie, la Cuevas de los Pesos (piscina naturale marina profonda 70 metri, con una bellissima parete da snorkeling) e poi Playa Larga, nella foto.
La baia è in realtà ben più nota con un altro nome...
Si tratta della Baia dei Porci (Bahia de Cochinos), dove Cuba ha dovuto difendere la sua rivoluzione dall'attacco degli USA nel lontano '61.
Per fortuna domenica l'unico "attacco" che ho visto sulla spiaggia è stato quello al cibo
svolto dai compagni cubani quando hanno iniziato il loro abbondante pasto!
Sono tornato per un momento indietro di quasi 20 anni!
Sembrava di vedere i testi di lasagne portati in spiaggia da mia madre in quel di Anzio! :-)
Ho vissuto la gita da cubano tra i cubani...
E mi sono trovato come sempre come fossi a casa mia! :-)
Hasta al luego companeros!

7.2.07

Inverno cubano!

Foto da spiaggia in copertina.
L'ultimo week-end l'ho dedicato completamente allo sport, all'aria aperta e a fare un milione di foto con quei vanesi dei miei amici cubani :-)
Ogni scusa con loro è buona per mettersi in posa!
E' stato un week-end in cui ho potuto scoprire nuovi luoghi da ricordare.
Sabato siamo stati al Jardin Botanico de L'Havana: luogo poco pubblicizzato dalle guide, ma davvero molto bello!!
Il "Jardin" è un parco vastissimo in cui sono raccolti esemplari di piante dei 5 continenti, pieno di spazi verdi dove rilassarsi, fare sport, stare all'area aperta insomma.
Bellissimo il giardino giapponese! Lago al centro, costruzioni in legno tutt'intorno, spruzzi d'acqua... un vero viaggio in oriente.
Abbiamo pranzato al Bambù, ristorante vegetariano all'interno del Jardin; io non sono un grande amante della cucina vegetariana, ma devo ammettere che ho mangiato divinamente.
Alcune cose erano poi particolarissime: abbiamo mangiato addirittura un insalata di petali di fiori...
Domenica ho deciso di fare una sorpresa ai miei amici cubani: ho affittato un van 9 posti e sono passato a prenderli nelle loro case per portarli al mare!
Abbiamo passato una fantastica giornata a Varadero: sole cocente da Luglio italiano.
Il posto è turistico e molto commerciale, ma il colore del mare vale davvero la pena di essere osservato!
Il week-end insomma mi ha ricaricato positivamente le batterie!
Il conto alla rovescia procede inesorabilmente, ma cercherò di sfruttare al meglio questo ultimo periodo cubano.
Hasta al luego companeros...

1.2.07

Notte Cubana…

Non era affatto notte quando abbiamo iniziato a ballare…
ma la notte con calma è poi arrivata :-)
Happy hours a L’Havana.
Subito dopo il lavoro, il tempo di una birra e di quattro chiacchiere.
Poi il locale Amelia, al Miramar, si è riempito di musica, energia, voglia di divertirsi insomma.
Bisogna ammetterlo: le differenze con la nostra vecchia Europa sono piuttosto evidenti!
In Italia se si vuole ballare prima dell’ 1.00 di notte si è dei supersfigati!
Perché guai ad entrare per primi nei locali…
bisogna per forza aspettare le ore piccole…
anche se hai un sonno che non ne puoi più!
In realtà in Italia siamo proprio scemi, catturati oramai dal tunnel del divertimento e da una serie di pippe mentali che non hanno molto senso.
Insieme ai miei amici nella foto abbiamo iniziato a ballare quando erano le 6.00 del pomeriggio…
Una bella scarica di energia!
Il rapporto con gli amici cubani è fortunatamente davvero molto bello.
I miei pensieri in questi giorni vanno purtroppo già al giorno della mia partenza.
Si perché questa avventura stà già per terminare…
Il 20 febbraio prenderò l’aereo per l’Italia e non so se potrò tornare a Cuba.
La domanda che rimbalza nella testa è: come si fa a dire addio a persone a cui ci si sente legati?
Meglio non usare la parola “addio” forse…
Ma nessuno mi garantisce che avrò modo di tornare da queste parti…
Di sicuro non rimpiangerò di aver creato questi legami!
Molto meglio lasciare in giro nel mondo persone di cui si sente la mancanza,
che non aprirsi affatto!
Vorrà dire che se non potrò tornare per lavoro,
tornerò per riabbracciare dei buoni amici...
Vabbè, per ora cerco di non pensarci troppo, altrimenti un pò mi commuovo :-( …

24.1.07

Sospesi sull'oceano...


C’è una strada persa nell’oceano che collega la Isla Grande a una piccola isola verde, selvaggia, a mio modo di vedere incredibilmente affascinante: Cayo Santa Maria.Il week-end appena trascorso ho deciso di percorrere questa strada sospesa che attraversa il mare.Come era prevedibile per uscire da L’Havana sono riuscito a compiere un percorso differente rispetto alle altre partenze… A questo punto cercherò di mantenere il record: ogni volta farò una strada nuova!L’Havana-Santa Clara in autostrada, 270 km tra palme, vegetazione e il nulla più assoluto. L’auto ha bevuto gasolina come non mai e abbiamo rischiato per un attimo di rimanere a secco. Per fortuna abbiamo trovato l’aiuto di alcuni cubani per trovare un benzinaio disperso uscendo per un attimo dall’autostrada.Autostrada: ma perché poi continuo a chiamarla cosi??L’ “Autopista Nacional” è al massimo una provinciale a 4 corsie, dove si fanno degli incontri incredibili: venditori di cipolle, platani, frutta, verdure, che espongono la loro merce lungo la corsia di sorpasso (si, avete capito bene, neanche sulla corsia di emergenza, ma su quella di sorpasso!!).Intere comunità di autostoppisti raccolti sotto i ponti in attesa di un passaggio verso la loro meta.Bimbi in bicicletta che attraversano come se fossero al parco-giochi… e poi carri bestiame, sidecar scassati, cavalli… non si può in effetti raccontare; da vedere per crederci!A pochi chilometri da Caibarien, nella provincia di Villa Clara, inizia una strada persa nell’oceano che conduce a Cayo Santa Maria.Si tratta di 50 km di strada davvero particolare: si percorre infatti circondati a tutto tondo dal mare! Dopo aver percorso i primi chilometri ci si ritrova in una scenario inconsueto: mare a destra… mare a sinistra… nessun riferimento. Solo la strada sospesa sull’oceano.Ho provato a fare delle foto che rendessero l’atmosfera: ma è ovviamente impossibile.45 ponti consentono lo scorrimento delle acque e della fauna marina.La strada si poggia in pratica su una sequenza di piccoli isolotti, che alternati a ponti e lingue di terra costruite appositamente, fa raggiungere Cayo Santa Maria in auto: un prodigio anche dal punto di vista ingegneristico.L’isola ha in se tutti i sogni dei tropici: mare cristallino, barriera corallina, atmosfera selvaggia.Come mia abitudine non ho prenotato assolutamente nulla.Arrivato sul posto sono prima andato alla scoperta dei resort di lusso … come mi aspettavo mi è venuto solo da sorridere.Costo di una camera per una notte per tre persone: 320 dollari!... Struttura tipica da villaggio turistico: tutto lindo e fintamente allegro… si sentiva nell’area la classica atmosfera da disney-world… Sapendo già che non mi sarei mai fermato, ho comunque chiesto alla reception di visionare la camera e la struttura. Mi hanno fatto salire su una tipica macchina da campo da golf per fare un bel tour nel mondo fatato e di plastica del resort… campi da tennis, palestra, acqua-gym, ristorante italiano, ristorante di lusso, discoteca… e poi il cuore della struttura con la sua immensa piscina…Tutte queste cose e neanche l’indizio dell’accesso sulla spiaggia… che infatti non era disponibile.Ora consentitemi una riflessione: ma per quale diavolo di motivo uno dovrebbe venire su un isola selvaggia per farsi il bagno in piscina????????????E invece la piscina era piena di europei e americani soddisfatti della loro scelta…Sarà anche vero che il mondo è bello perché è vario, ma a volte rimango davvero senza parole.Stà di fatto che abbiamo trovato una sistemazione spettacolare in una struttura particolare e suggestiva. Con soli 30 dollari a testa abbiamo affittato una “cabana” a pochi metri dalla spiaggia, all’interno di una struttura incastonata nella vegetazione lussureggiante.Le “cabane” dominano il mare da una scogliera, il bar e il ristorante della struttura si affacciano sull’oceano, e a pochi passi si trova una fantastica spiaggia a mezzaluna bianca...
Insomma i tropici allo stato puro. Nella foto mia sorella Valeria di fronte al mare dell'isola. Il tuffo in mare è stato fantastico e ha ripagato pienamente tutta la fatica del viaggio!Lungo di ritorno verso L’Havana ci siamo fermati al mausoleo del Che a Santa Clara per un visita.
Ma il Che merita uno spazio tutto suo, una riflessione personale ed intensa su cosa rappresentano ancora le sue idee per questa terra e per tutto il Sud America a circa 40 anni dalla sua scomparsa…

22.1.07

Incontrarsi...

Cayo Santa Maria valeva in effetti la pena di essere visitata!
Presto le dedicherò il post che merita!
Lo spazio di oggi lo dedico invece agli incontri.
Gli incontri che facciamo nelle nostre vite.
Casuali a volte…
O cercati con tanta energia, perché ne abbiamo bisogno, non ne possiamo fare a meno...
Quel che so è che un paese, un luogo, un qualsiasi posto del mondo può essere anche incredibilmente affascinante…
Ma a farcelo amare, amare davvero, sono soprattutto le persone che incontriamo lungo la strada.
La foto di oggi raccoglie in una sola immagine i principali amici cubani di questa grande avventura.
Si tratta di ragazze e ragazzi speciali: allegri, pieni di voglia di vivere, con tanti sogni da realizzare.
Il mio pensiero di oggi va a loro: che possano avere sempre la folle energia con cui mi hanno accolto qui a Cuba!
Ho lasciato in Italia il mio stato sociale, il Grande Raccordo Anulare e soprattutto tanti futili pensieri!
Qui per loro solo semplicemente un ”amigo italiano” :-)
Ed è bello essere semplicemente questo e nient’altro.
Venerdi sera, seduti sul barcone che si affaccia sulla baia de L’Havana, abbiamo passato una bella serata! Grazie al vino italiano e ad un po’ di orange-vodka abbiamo dato spettacolo!
Ho dato prova delle mie doti canore, e mentre si avvicinava l’ora del “cannonazo” delle 21.00 abbiamo dato vita ad una splendente versione de “L’Italiano” di Toto Cutugno…
Avete presente, vero? “Lasciatemi cantare, con la chitarra in mano…”.
Lo so: molto nazional popolare; ma con la vodka in corpo provate voi a cantare De Andrè! :-)
Cantata in perfetto italiano anche dagli amici cubani.
Prestazione da veri cantastorie :-))))
Ho una promessa da mantenere prima dei saluti! Ho una notizia curiosa da fornirvi: quando ho aperto questo blog l’ho pensato soprattutto per mantenere i contatti con i miei amici italiani.
Il blog si è poi piacevolmente trasformato in un mezzo di contatto con tante altre persone.
La prima curiosità è che la scorsa settimana ho avuto modo di incontrare due persone conosciute in questo spazio virtuale: Marco Cubanite e Elio Bonomi. Sono stati due incontri piacevoli con persone davvero interessanti. Spero di poterli incontrare di nuovo per passare insieme un po’ di tempo.
L’incontro però più particolare è avvenuto con Rai Interntational…
Ho avuto modo di mandare una comunicazione tempo fa per segnalare la settimana della cultura italiana qui a Cuba alla trasmissione “Sportello Italia”, che va in onda in tutti i paesi non europei attraverso il satellite.
Gli autori della trasmissione hanno trovato interessante la mia esperienza di vita a Cuba e hanno voluto una mia partecipazione, dedicandomi un piccolo spazio in una puntata del programma.
Questa settimana (non so quale giorno!) andrà in onda la puntata dove ci sono anche io. Chi si trova fuori dall’Europa potrà vederla in TV. Chi è invece in Europa potrà scaricare la puntata quando vuole sul sito http://www.international.rai.it/sportelloitalia/index.php
Uno dei protagonisti del mio intervento è ovviamente questo blog, che è stato prontamente mostrato in trasmissione. Sarà forse un modo per portare da queste parti altri navigatori, e per fare altri piacevoli incontri…
Hasta al luego companeros!

19.1.07

Lasciare L'Havana...

E' venerdi pomeriggio.
E si avvicina a grandi falcate il fine settimana.
Sono arrivati qui a Cuba Vale e Vincenzo,
ovvero mia sorella e quel folle martire che ha deciso di andarci a convivere ... :-)
Stasera si va in centro con loro e con il gruppo dei miei amici cubani.
Oggi sono vittima (come spesso mi accade...) della tecnologia!
Avrei voluto pubblicare una bella foto con tutta la compagnia di amici del mio ufficio cubano.
Ma il mio PC fà un pò le bizze e dovrò pubblicarla appena posso.
Questa settimana (udite, udite!!) mi è toccato anche lavorare piuttosto seriamente.
Ma questo week-end provo a liberare mente e cervello partendo per Cajo Santa Maria.
Spero di trovare bel tempo e i paesaggi che mi hanno descritto...
Del resto la filosofia, almeno per quanto mi riguarda, rimane sempre la stessa:
non è cosi importante dove si va... l'importante è partire!!
Domani affronteremo il quiz preferito da tutti i turisti che decidono di affittare un auto a L'Havana: ma come diavolo si esce da questa città!!!???
Le tre volte che ho dovuto affrontare la prova ho preso tre strade differenti dopo aver perso decine e decine di minuti a chiedere per strada!
Senza indicazioni si fà una fatica immonda a uscire dalla capitale.
E' altamente probabile che domani riuscirò a fare una strada ancora differente...
Lasciare L'Havana è insomma un'impresa titanica!
Ma la fatica vale la pena di essere compiuta... Lasciando infatti L'Havana alle spalle si apre l'altra faccia di Cuba. E non vedo l'ora di riassaporarla da vicino...
Hasta al luego companeros!
Ci si rivede presto da queste parti...
E non mancate di fare una visita Lunedi: ho una notizia curiosa da fornire a tutti voi! ...

16.1.07

Nunca dejemos de beber

La copertina di oggi va a Stefano, il mio amico in foto.
Insieme alla sua ragazza Stefania sono passati a trovarmi qui sull’Isla Grande nel Dicembre scorso.
Proprio oggi Stefano ha abbandonato il suo ufficio romano, che si trovava a qualche metro dal mio. Si è buttato in una nuova avventura lavorativa.
Caro Stefano, tanti auguri per il tuo nuovo lavoro!
Le raccomandazioni in questi casi sono le solite… ovvero:

1) Non farti fregare troppo dal tuo capo: lavorare non vuol dire fare alla perfezione tutte le stupidate che chiedono i boss!
2) Se ti rendi conto che il 90% del tuo lavoro è completamente inutile, assolutamente privo di qualsiasi senso compiuto non buttarti giù… sei comunque ben al di sotto della media di mamma Telecom!!!
3) Se ti trovi ad una di quelle riunioni pallosissime con tutti super-arrivisti che non mollano un secondo a scrivere non si sa bene cosa sui loro PC, non farti scrupoli: mandami un sms che ti soccorro io… ti chiamerò e potrai fingere che sono un cliente sud-coreano che ti sta contattando per comunicarti un problema gravissimo che rischia di far perdere all’azienda un fantastilione di dollari… cosi te ne esci dalla riunione e ti spari una birra al bar aziendale alla faccia loro.
4) Se ti rendi conto che il capo del capo del tuo capo ha il quoziente intellettivo paragonabile a quello di Lapo Ellkan (quindi di un fagiano morto da almeno 2 giorni…), non te ne far troppa cura. E’ assolutamente normale: lavori in Italia…. NB: la specificazione dei due giorni di morte del fagiano non è casuale; esperimenti scientifici hanno dimostrato che un fagiano morto da 36 ore se la batte ancora alla pari con Lapo…
5) Se conosci delle colleghe belle, simpatiche, intelligenti, solari, piene di vita, assolutamente poco problematiche… avvertimi immediatamente! Avresti infatti avvistato gli ultimi rarissimi esemplari viventi! Manderei di corsa un curriculum anche io richiedendo l’assunzione immediata anche a 10 euro al mese!!
6) Se un giorno ti avvisano che c’è la possibilità di andare a lavorare a Cuba non sbottargli subito a ridere in faccia indicandoli come se ti stessero prendendo in giro… può essere che ti ci vogliono mandare per davvero!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Vabbè, un po’ delle mie stupidate le ho dette.
I visitatori di questo blog hanno conosciuto soprattutto il mio lato riflessivo.
Ma ogni tanto un po’ di sano “cazzeggio” è liberatorio :-)
Stammi bene Ste! Più bene che puoi. Ci si rivede di sicuro al ritorno, cosi mi racconti come và la nuova esperienza. E dai un abbraccio grande da parte mia anche a Stefania: spero vi siete trovati bene nella vostra visita cubana.
Anche io forse ben presto potrei cambiare lavoro; speriamo le cose girino nel modo giusto.
E se cosi non sarà, ce ne faremo una ragione… finchè sarò a Cuba ci penserò in effetti molto poco.
Come buon augurio vale la pena ripescare un pensiero di Neruda, che ho utilizzato per fare gli auguri di buon anno ai miei amici:

“Sembremos la llanura antes de arar la loma…
Bebamos.
Nunca dejemos de beber...”

“Seminiamo la pianura prima di arare il colle...
Beviamo.
Non cessiamo mai di bere…”

Prima di arrivare ad arare il colle seminiamo la pianura del nostro tempo…
viviamo il presente al meglio, godiamo di ciò che abbiamo adesso, ora, in quest’istante.
E speriamo sempre di avere sete grandiosa per bere dalle sorgenti che il destino ci regala…
Lo so, è un pensiero forse effimero, leggero, poco “maturo”…
Ma rimane a mio parere verissimo! …

11.1.07

Un ridicolo pensiero

Eccoci di nuovo qui, a scrivere di Cuba,
dell’alba nella foto,
delle cose che mi passano in testa,
e anche di quelle cose che in testa non fanno in tempo a fermarsi…
Spero di trovarvi tutti energici e pronti a iniziare al meglio l’anno che è appena iniziato.
Da domenica sono di nuovo a L’Havana, e l’ho trovata accogliente e solare come la desideravo.
Ho ritrovato con piacere anche i miei amici cubani, ed ho scoperto anche che qui a Cuba sembra non succedere mai nulla… e invece succede tutto in fretta!
Lunedì mattina ho attraversato il quartiere dove risiedo ed ho comprato un bel pò di cioccolata: avevo il desiderio di addolcire la mattinata ai miei colleghi come segno di buon auspicio per l’anno nuovo, approfittando cosi per oziare un po’ visto il mio ritorno; entro quindi sparato nel “mio” ufficio… e lo trovo completamente vuoto!!
Avevo il timore di essere entrato in una strana puntata de “I confini della realta’” … fortunatamente passava di li casualmente una ragazza che mi ha avvisato della semplice spiegazione: sono mancato solo 15 giorni, ma sono stati sufficienti per eseguire il trasloco completo dell’ufficio in un altro edificio!
Come un bravo scolaro al primo giorno di scuola ho cercato e trovato la mia nuova “aula”… pardon! Il mio nuovo ufficio.
Ho cosi riabbracciato i miei amici cubani, sorridenti e compagnoni come al solito. La cioccolata è finita prestissimo.
Non so spiegarmi ancora bene il perché, ma i cubani che ho conosciuto sino ad ora sono tutti golosissimi di dolci.
Voi direte: beh, che c’è di strano! A chi non piacciono i dolci? … Vero.
Ma qui a Cuba, entrando ad esempio nella gelateria principale de L’Havana (Coppelia) ho visto scene dell’altroquando! …
Alcuni miei amici hanno ordinato 2 coppe giganti di gelato al cioccolato a testa!
In effetti la dieta cubana è un po’ povera… si vede che tentano di recuperare con quantità gigantesche di dolci.
A 3 giorni dal mio arrivo mi trovo ancora a combattere con il fuso orario, ma fortunatamente il viaggio è stato comodo e in orario al contrario della mia prima traversata dell’oceano e spero di aver recuperato al meglio per il week-end in arrivo.

Perché l’alba nella foto?
Perché è iniziato da pochi giorni un anno nuovo.
E ogni inizio merita un pensiero e un buon auspicio.
Il buon auspicio è rappresentato dal sole che si alza nella foto…

Come spesso accade il pensiero che invece mi ronza in testa non c’entra nulla con tutto il resto… o forse c’entra tantissimo… e in fondo chi se ne frega se c'entra oppure no :-)
Elisa e Ligabue hanno inciso da poco una bellissima canzone, che ho portato con me qui a Cuba…
Alcune parole per rifletterci un po’:

“C'è un principio di allegria
Fra gli ostacoli del cuore
Che mi voglio meritare
Anche mentre guardo il mare
Mentre lascio naufragare
Un ridicolo pensiero
Quante cose che non sai di me
Quante cose che non puoi sapere
Quante cose da portare nel viaggio insieme…”

Dedicato a chi ha dovuto affrontare nella vita gli ostacoli del cuore…
dedicato a chi ama come me guardare il mare, anche solo per fare un ridicolo pensiero…
dedicato a chi ama viaggiare con i piedi, la testa, o solo con la fantasia…
Quante cose che non sanno gli altri di noi? Tantissime!
Perché a volte abbiamo paura ad aprirci
o infondo pensiamo un pò egoisticamente che nessuno possa conoscerci davvero...
E invece vale sempre la pena di raccontarsi un po’.
Almeno un poco...
Per conoscersi, conoscere gli altri, mettersi in gioco insomma…
e scoprire cosi quante cose possiamo portare nel viaggio che facciamo insieme…

Buon viaggio per questo nuovo anno a tutti voi dalle coste dell’Isla Grande…
Hasta al luego.
Yo.

25.12.06

Un bimbo, un sogno, un messaggio da non dimenticare...



Natale è tante feste in una sola.
Perché ad ognuno di noi ricorda qualcosa di diverso:
un istante prezioso, un avvenimento, un'assenza, un'emozione negativa o positiva.
Il Natale di quest’anno è per me soprattutto la festa della natività.
Il primo pensiero va ad una vita appena nata: il piccolo Leo!
Un abbraccio grande e speciale a lui, che ha deciso di venire al mondo la mattina del 23, bussando alla porta della vita durante la notte.
Un piccolo regalo avevo chiesto ai suoi genitori: di aspettare il mio ritorno natalizio da Cuba per metterlo al mondo.
E il piccolo Leo mi ha fatto il regalo che volevo!
Ha esaudito il mio desiderio...
Sono riuscito a vedere il pancione di mamma la notte del 22 dicembre, al mio ritorno.
Dopo poche ore si sono rotte le acque.
Un prezioso regalo che mi ha concesso il destino... Bentrovato Leo! :-)

Da una vita che è nata ad una che germoglia, che è stata da poco concepita.
Un pensiero speciale va a Laura e Pino.
Per la vita che aspettano di mettere al mondo da tantissimo tempo.
Alle persone stupende che sono. Ai genitori stupendi che potranno essere!
Il pensiero più profondo di questo Natale va dritto al cuore della piccola vita che loro aspettano.
Batti forte, più forte che puoi…
Tutti i desideri che ho nella mia vita sono ora congelati.
Perché l'unico vero desiderio che avrò nei prossimi mesi è che nasca un "nipotino" che aspettiamo con passione e amore davvero in tanti! ...

Il terzo pensiero va ad un altra “nascita”.
La nascita di un messaggio forte e scomodo.
L'ultimo pensiero prima dei miei auguri va a Welby: al suo coraggio, alla sua lotta, a ciò che rappresenta e rappresenterà nel futuro della nostra strana Italia.
La misericordia del cattolicesimo dove è andata a finire,
se non si riesce a capire più il dolore di un uomo?
No alla pietà, no ai funerali, no alle esequie per Welby.
Questi giorni, come non mai, ho sentito vergogna di essere cattolico.
E ho la presunzione di credere che sia con me la grande maggioranza di chi crede nel messaggio del Re dei Re, di cui oggi festeggiamo la nascita...
Nacque un bambino in una mangiatoia 2000 anni fà,
che prese sempre le parti degli ultimi, dei più umili, di chi soffriva...
che non volle mai vesti candide ne privilegi...
E che arrivò a far squarciare il tempio,
per far capire che Dio non è nelle colonne o nelle cupole ...
Ed oggi di sicuro Dio non è nelle basiliche e nelle cattedrali di coloro
che hanno rifiutato un atto di pietà.
Forse neanche i “giudici” di questa Chiesa si sono resi conto di ciò che hanno fatto…
Vi saluto tutti riportando qui sotto gli auguri che ho inviato oggi a tutti i miei amici,
e che giro a tutti coloro che passeranno di qui...Buon Natale...E felici e sterminati sogni a tutti...

“Tanti auguri sinceri a tutti voi companeros!
Se siete sopravvissuti al cenone natalizio meritate davvero i miei auguri :-)
Se fosse in mio potere regalarvi qualsiasi cosa,
non entrerei in un negozio e non userei il denaro...
L'augurio che vi faccio è infatti di avere sempre tanta energia,
tanta voglia di mettervi in gioco e un numero spropositato di sogni da voler realizzare!
Ci dicono da sempre che bisogna accontentarsi,
bisogna essere umili,
bisogna rinunciare ai propri sogni...
E io invece lancio un messaggio in "leggera" controtendenza...
non ho mai sopportato chi vuole insegnare cosa fare,
cosa essere o addirittura cosa sognare...
Perché la vita è anche idealismo, speranza, desideri in cui credere!
Perché anche se non potremo mai raggiungere tutti i nostri sogni,
è così bello averne un mare da voler realizzare!
Quindi lasciatevi andare e se avete qualche sogno non mollatelo!!
Questo il mio augurio per questo Natale.
Un abbraccio sincero.
Marco "il cubano"...”

22.12.06

Andata o Ritorno...

Scrivo mentre il taxi mi porta verso l'aeroporto.
Punto di partenza, di passaggio, di arrivo...
Non so dire.
Quando un luogo diventa una casa è difficile dare un verso al proprio andare...
Sto per compiere un viaggio di ritorno? O si tratta di un viaggio di andata?
Difficile dirlo.
Andata... Ritorno...
Sensazione strana.
Questo post non avrà foto, perché vi scrivo dalla tastiera del mio telefono. Il mio pc si è fuso proprio il giorno della partenza. Forse dispiaciuto di lasciare Cuba, chissà :-)
Avrei voluto inserire qualche immagine del tramonto visto da Trinidad... o delle alture e i paesaggi che si incontrano sulla strada in salita che punta a nord, verso Santa Clara...
o immagini dell'avventurosa passeggiata nelle montagne in cui il Che aspetto' il momento propizio per dare la scossa decisiva alla rivoluzione...
Ci saranno altre occasioni.
Il primo atto è compiuto.
Un taxi che viaggia verso un'aeroporto. Se dovessi chiedere un regalo per l'anno che verrà chiederei di poter avere altri 100 aeroporti in cui arrivare, altri 100 da cui partire, altri 100 viaggi da raccontare.
Non è solo una questione frivola, legata al piacere di andare altrove rispetto al proprio quotidiano.
È una questione di conoscenza, confronto, scoperta. Conoscere tutto ciò che è diverso da noi aiuta ad aprire gli occhi. Per capire magari che esiste del bello in ogni dove, tanto da riempire una pagina, un diario, un libro, una biblioteca, o la grande Babilonia per intero!
Il nostro pensiero occidentale è spesso così ipocritamente "superiore" da evitare il confronto... preferiamo spesso salire su un palco per pontificare...
O magari saliamo su un caccia per bombardare...
E invece basterebbe imparare a viaggiare, viaggiare davvero...
Non solo nei villaggi vacanza, non solo negli ambienti lindi dove vivono più italiani che stranieri.
Ma anche tra la gente e con la gente...
Punti di vista ovviamente.
E la domanda che resta da fare, quella veramente importante, quella che conta davvero,
non è se questo sarà un viaggio di andata o di ritorno...
la domanda che conta è se il viaggio mi ha lasciato la voglia di raccontarlo e ricordarlo...
Le pagine di questo blog sono in tal senso il simbolo del mio modo di viaggiare.
Pagine scritte per condividere le proprie emozioni.
Pagine che parlano di ciò che mi ha incuriosito, colpito, appassinato.
Pagine che sono il tramite e il simbolo del mio viaggio... molto più delle ali e del motore che tra qualche ora mi porteranno verso casa...
Arrivederci Cuba,
ci vediamo presto...
Hasta al luego.
Yo.

15.12.06

Solo una penna per il destino...















Lascio alle mie spalle 10 giorni tra i più particolari della mia vita…
Non ne ho scritto non sapendo da dove cominciare, di cosa parlare, cosa tacere.
Fermo subito gli animi romantici e i sognatori: non porterò con me in Italia una ragazza cubana vestita da sposa, ne tantomeno aprirò un chiosco di rhum e cola sulle spiaggie tropicali…
Sono stato sul punto di rimanere su quest’isola anche per le feste che verrano, questo è vero.
E per quanto ne so ci sono solo due buoni motivi che possono bloccare un uomo fermo in un posto, lasciandosi tutto alle spalle…
considerando che non è prevista nessuna gara internazionale della magica AS ROMA in queste latitudini, potete immaginare da soli quale alto motivo mi può trattenere in questi luoghi :-)

Ma alla fine tornerò in Italia per almeno 10 giorni: dal 21 dicembre al 2 gennaio per l’esattezza.
Per riabbracciare le persone a cui voglio bene ovviamente, e perché in fondo, un po’ come tutti :

“sto bene dove stò...
e stò male ovunque un pò”

Del resto cerco da sempre l’equilibrio … e lo cerco da sempre per evitarlo!! … :-)
Questa volta gli aspetti più intimi e personali li tengo tutti per me, li ho solo sfiorati un poco…
e ci ritornerò sopra solo alla fine di questi miei pensieri…
Gli ultimi giorni a L’Havana il tempo è stato capriccioso.
In questo momento ad esempio diluvia!
Ho dovuto quindi scoprire ancor di più i luoghi del divertimento della capitale cubana.
Alcuni al chiuso altri invece spalancati sul cielo!
La Casa della Musica, Il Tropicana … danze, musica cubana e tanta energia!
Da vivere per capire veramente di cosa parlo!
Alla scoperta di altri paladar (abitazioni private adibite a piccoli ristorantini familiari).
Accoglienti e spettacolari come “La cucina di Lilliam”, mostrato in foto.
Ma poi anche tanti impegni da “padrone di casa”.
Un saluto a Stefano e Stefania, passati di qua a trovare il loro amico “cubano”.
Un abbraccio speciale anche alle ragazze tedesche Putz, passate da queste parti dirette alla scoperta di Cuba: buon viaggio mi raccomando! Scoprite la Cuba che nessuno potrà raccontarvi, nascosta nel verde della sua provincia, nell’azzurro del suo mare, e negli occhi fieri e vispi dei suoi abitanti.

In questi giorni mi sono concesso anche un paio di uscite tipiche cubane.
E’ in corso a L’Havana il festival del cinema. Insieme ad amici siamo andati ad assistere ad una “pelicola”: un’esperienza incredibile!!
Fuori del cinema file chilometriche tipo discoteca al centro di Roma il sabato sera…
Entrati ci siamo posizionati in questa grande sala completamente stracolma… mi sono ritrovato catapultato nel film “Nuovo Cinema Paradiso”: come in un immenso salotto di casa, assistere ad un film in un cinema cubano è un’esperienza sociale dell’ “altroquando” (per gli amanti di Dylan Dog…); persone che non conosci che ti vogliono offrire assolutamente i loro stuzzichini preparati apposta per il cine; gente che parla, ride, commenta ad alta voce il film… un “caos calmo” accogliente e coloratissimo!
Altra serata passata invece nello Estadio Latinoamericano, per assistere ad una partita di “pelota” (baseball); in campo i campioni in carica degli Industriales contro Camaguey; per la cronaca: vittoria sofferta in rimonta degli sfavoriti ospiti. Tutta da vivere anche qui l’atmosfera dello stadio, vissuto come salotto casalingo, dove la partita di baseball è solo un piacevole sfondo, una scusa per incontrarsi, un’abitudine piacevole da continuare a vivere.

Questo ultimo week-end prima della pausa natalizia lo dedicherò totalmente al mio Io: in fuga verso il sud di quest’isola. Ovviamente non sarò cosi folle da viaggiare completamente da solo.
Sarò in piacevole compagnia fortunatamente.

E’ da due giorni che mi rimbalza una canzone in testa.
Spinge, vuole uscire fuori ed è giusto si prenda il suo spazio su queste righe…

Miliardi di anni fa (o forse qualcosa in più) Phil Collins cantava…

“He walks on, doesn't look back He pretends he can't hear her Starts to whistle as he crosses the street Seems embarrassed to be there Oh think twice, it's another day for You and me in paradise Oh think twice, it's just another day for you, You and me in paradise … “

“Lui continua a camminare, senza voltarsi…
facendo finta di non sentirla…”

“ripensaci” le urla Lei … “think twice…”
è un altro giorno per te e me in paradiso…

another day in paradise…
just another day in paradise…

Una delle citazioni che più amo recita:

"Il destino ha più risorse del più fantasioso scrittore di avventure" ... F.F. Moore

perché anche al destino piace scrivere le sue storie…
a volte avventurose, a volte semplici, a volte coloratissime…

Consegno la penna al destino e lo lascio scrivere…
Ci vediamo presto da queste parti…

Hasta al luego, companeros…

10.12.06

Al di la del mare


Mezzaluna di sabbia, acqua e sole…
Il mare. Una grandissima passione della mia vita.
A cui dedico volentieri la copertina di chiusura di questa breve sequenza fotografica.
Perché?
perché sono nato in una città di mare…
perché l’estate sulla spiaggia, per noi “costieri”, inizia a marzo e finisce ad ottobre…
perché se ti ritrovi a Cuba per lavoro l’estate può anche non finire più!!! …
perché una nuotata “salata” vale migliaia di vasche in piscina…
perché il sale sulla pelle dà fastidio solo a chi non ama davvero questo “grande fratello blu”…
e soprattutto perchè quando sono in apnea, nel silenzio,
in un mare azzurro e fresco,
mi sento al centro del mio ambiente naturale!
Viva il mare.
Ovunque e sempre, la mia vera casa!

“Al di là del mare,
c’è qualcuno che,
c’è qualcuno che non sa niente di me...”

Visioni tropicali


Vegetazione ovunque, l’acqua che esce da una cava sotterranea, capanne lungo il corso…
Vinales regala davvero scenari tropicali affascinanti.

9.12.06

Una valle persa nel tempo

La valle di Vinales: verde ovunque come vedete. Atmosfera selvaggia, da terra primordiale, da secoli che sembrano passati in un istante senza lasciare traccia.
Luoghi come questo riconciliano con il senso della natura e con l’esistenza.
Qualcuno (non ricordo chi, lo ammetto) ha detto che gli uomini sprecano troppo tempo a cercare Dio nelle parole tramandate, nei libri sacri: spesso è sufficiente incontrare la grandiosità della natura per rispondere ad alcune domande.
Chiunque lo ha detto ci ha preso in pieno…

Alla salute!


Visto che ho un pò di tempo libero (oggi giornata piovosa qui a L’Havana), do il via ad alcuni post fotografici, con alcune immagini della provincia cubana.
Parto con il brindisi in foto: tra le mani un pompelmo ricolmo del suo succo e del succo di guarapo (estratto dalla canna da zucchero).
Un pò “ipocritamente” pubblico una foto con un cocktail analcolico.
Se infatti dovessi pubblicare una foto per ogni cubata, daiquiri, cuba-libre o moijto consumati in giro per Cuba manderei in tilt il blog! :-)))

6.12.06

Donde calienta el Sol!


Week-end in viaggio nell’Ovest di Cuba.
Due giorni bellissimi alla scoperta della provincia dell’Isla Grande.
Lasciando L’Havana alle proprie spalle si compie d’un tratto un viaggio nel tempo che sorprende già dai primi km: lungo la strada (difficile definirla tale in realtà!) tante persone a chiedere un passaggio verso le loro destinazioni.
Ma anche tanti animali, tanta vegetazione, tanti colori differenti da quelli della città.
Assenti quasi completamente le indicazioni stradali, e tra le mani mappe incomplete che non corrispondono al territorio.
Insomma viaggiare in auto per Cuba è davvero un’impresa da esploratori!
In questi casi, il modo migliore per viaggiare, è lasciarsi guidare da chi il territorio lo conosce veramente, ovvero chi lo vive tutti i giorni.
Insieme ai miei due compagni di viaggio (Danilo e Gianluca) abbiamo quindi trasformato spesso la nostra auto in un “taxi del popolo”, dando passaggi alle varie persone incontrate lungo il nostro percorso.
La prima tappa, sabato, è stata la valle di Vinales: campi di tabacco, verde ovunque, paesaggi tipici tropicali, fatti di vegetazione, grandi spazi e relax.
Abbiamo visitato le piantagioni di tabacco grazie alla guida di un contadino locale, con cui ci siamo fermati a bere uno spettacolare “refresco” preparato con il pompelmo e il succo estratto dalla canna da zucchero: buonissimo!
I problemi sono però arrivato la sera: Gianluca aveva dimenticato di portare con se il passaporto.
E a Cuba, soprattutto nelle province sperdute, è difficile ottenere un posto letto in albergo o nelle “case particulares” (case dei locali adibite ad ospitare turisti, una sorta di Bed & Breakfast).
I cubani assegnatari delle case rischiano addirittura 1500 euro di multa e il ritiro a vita della licenza di ospitalità degli stranieri! …
Siamo riusciti a cavarcela trovando una signora molto disponibile.
Devo essere sincero: penso che la signora abbia preferito rischiarsela perché non voleva farsi scappare il guadagno; la sua casa era un pò distante dal centro cittadino di Vinales e l’occasione di ospitare tre turisti era evidentemente molto ghiotta; per tutta la nostra permanenza la padrona di casa è stata molto preoccupata; mi è dispiaciuto aver “approfittato” della sua gentilezza, sapendo quanto lei stava rischiando. L'alternativa era però dormire in auto.
Fortunatamente non è passato alcun controllo…
La sera di Sabato è stato il momento più “sorprendente” del nostro week-end: a Vinales tutti i sabato si svolge una nottata di disco-salsa in un locale all’aperto accanto alla piazza principale.
Siamo entrati e abbiamo iniziato bevendo un po’ di cubate e facendo quattro chiacchiere…
Ben presto però la pista si è riempita di energia coinvolgente e molto, molto sensuale…
Iin pista hanno cominciato a scatenarsi ragazze e ragazzi locali ballando come solo i popoli caraibici sanno fare!
Prima importante riflessione: in Italia troppo spesso la salsa assomiglia molto più ad un esercizio ginnico che ad un ballo...
e guarda come ti faccio stà rueta,
e guarda quante figure conosco,
e guarda come sono fico io e quanto è brava la mia partner…
E che palle! Partono maratone di 12 ore di salsa che rompono davvero le scatole!
In questa esperienza a Vinales invece si alternavano la salsa, la disco, la tribal-house.
E le figure di salsa erano uno strumento usato a volte, non il protagonista del ballo.
In pista tanta sensualità, ma anche ironia, senso del gioco, dell’improvvisazione.
Davvero molto coinvolgente. Nonché anche molto erotico…
Ovvio infatti che la nostra attenzione è andata soprattutto verso le ragazze in pista.
La serata si è surriscaldata molto presto e siamo stati coinvolti in balli dalla carica erotica altissima!
Protagonista assoluto il ballo dell’H …
alla vostra immaginazione lascio il compito di indovinare a cosa corrisponde l’H…
Ovviamente abbiamo ricevuto vari tentativi di “rimorchio” da alcune ragazze del luogo.
Qui però non entro troppo nei dettagli: sono legato con i miei amici ad un vincolo di segretezza a cui abbiamo dato il nome de “Il patto di Vinales”…
Posso solo dire che siamo tornati a casa sulle nostre gambe, un bel po’ allegrotti, intorno alle 3 della notte.
Domenica l’abbiamo invece dedicata al primo vero bagno nell’oceano da quando sono arrivato a Cuba: ci siamo diretti su una strada impossibile verso Cayo Yutias, un isolotto selvaggio con chilometri di spiaggia di sabbia bianca, delimitata da palme, mare opalescente, barriera corallina a pochi centinaia di metri.
Un solo bar e nient’altro (nulla davvero!) in tutta l’isola, collegata alla terra dell’isla grande tramite una “carrettera” circondata dal mare…
Paguri a spasso sul litorale, sole alto… insomma uno spettacolo!!
La foto del post l'ho fatta io stesso sulla spiaggia: sembra una cartolina, vero?
Una riflessione triste però: i cubani non possono accedere su quest’isolotto come in tanti altri luoghi splendidi di Cuba.
E’ come se a noi italiani fosse impedito di sbarcare a Capri o di salire in cima alle Dolomiti.
Una limitazione di libertà del popolo che non trova davvero alcuna giustificazione!
La prima escursione nella Cuba selvaggia è stata davvero una bellissima esperienza.
Spero di poter organizzare presto qualche altra avventura.

2.12.06

Sospesi...


E’ arrivato il giorno della festa. 2 Dicembre.
Una festa particolare oggi a Cuba.
O quantomeno doveva esserlo..
Il 2 Dicembre del 1956 Fidel Castro, insieme a Che Guevara e altri 80 uomini, sbarcavano sulla costa a Est di Cuba.
Iniziava cosi la fine del governo di Batista. Iniziava cosi la rivoluzione socialista di Castro.
Sbarcarono a Est perché da sempre, qui a Cuba, i venti rivoluzionari nascono ad oriente…
perché ad oriente c’è la Sierra Maestra che nasconde le ombre agli occhi di chi cerca.
Mentre scrivo già so che probabilmente questo post creerà polemiche e commenti di vario tipo.
Provo però subito a chiarire un aspetto: le mie riflessioni non vogliono essere schierate politicamente. Voglio solo raccontarvi le mie riflessioni su questa giornata speciale per Cuba.
Cosa penso io della storia rivoluzionaria di Cuba? Non mi tiro indietro e dico la mia: la rivoluzione di Castro contro il governo fantoccio di Batista e contro l’egemonia USA aveva mille ragioni per essere combattuta. Il popolo cubano meritava di avere uno stato indipendente!
Poi l’egocentrismo e il centralismo di Fidel ha piano piano portato Cuba su delle linee e dei comportamenti che non condivido affatto.
A fine luglio doveva svolgersi in questo paese un’altra festa: la festa per gli 80 anni di Castro.
Fidel era però in ospedale, alle prese con un male di cui non si conoscono ancora i dettagli.
La festa era stata spostata ad oggi, in concomitanza con i 50 anni dalla creazione delle Forze Armate Rivoluzionarie.
Allo scoccare della mezzanotte (un paio di ore fa…) nel cielo di L’Havana sono esplosi i fuochi d’artificio per dare inizio alla giornata di festa.
Ma il festeggiato, a quanto pare, non ci sarà.
Pochi giorni fa sono stato a visitare la Piazza della Rivoluzione.
Era un pomeriggio grigio. La piazza era semivuota.
Solo alcuni lavoratori svogliati intenti a preparare la piazza per la parata di oggi.
La grande faccia del Che a dominare la piazza… “Hasta la victoria siempre”…
Chissa a quale vittoria pensava il Che. Forse pensava ad un mondo come lo hanno idealizzato molti altri giovani negli anni ’60, nelle proteste del ’68 ad esempio.
Un mondo che però non è mai arrivato.
Alcuni lavoratori stavano montando un cartello che recitava più o meno cosi: “Questo paese è militarmente invincibile”… per alcuni versi quasi ironico…
Questo paese ha molti pregi, soprattutto nello spirito della gente.
Questo paese ha però anche molti difetti, soprattutto nella mancanza di un reale confronto di opinioni.
Una cosa però è sicura: questo paese non è militarmente invincibile!
Sospesi...
Sospesi tra il mito della rivoluzione, e il semi-capitalismo di oggi…
Sospesi tra la festa e l’assenza del festeggiato…
Sospesi nel tempo, tra gli anni ’50 e il terzo millennio…
Sarà stato per il tempo grigio, o per il senso di vuoto, ma la Piazza della Rivoluzione mi ha lasciato un senso di malinconia.
Ho lasciato alle spalle la piazza e ho cominciato con amici a passeggiare lungo il Passeo (una delle vie principali del Vedado, il quartiere dove si trova la piazza), direzione Malecon (cioè verso il mare).
Il senso di “straneamento” è aumentato: lungo tutta la via, già da domenica scorsa (!!!) sono in attesa dell’evento decine e decine di carri armati!
La via è bloccata, i militari annoiati sono intenti a ridipingere carri non usati oramai da chissà quanto tempo. La scena è stata davvero stranissima: eravamo in 4 circondati da decine di carri armati e centinaia di soldati…
Poi uno dei miei amici provato a tirare fuori la macchina fotografica dalla tasca…
E subito si sono precipitati i militari per impedirci di fotografare!
Per un momento siamo stati scambiati per potenziali spie nemiche…
Io non so che cosa è Cuba oggi.
Penso però sia sospesa in un limbo.
Per sopravvivere economicamente il governo ha accettato di scendere a compromesso con le leggi del capitalismo: turismo, qualche iniziativa privata, investimenti esteri.
Si cerca allo stesso tempo di far sopravvivere i miti della rivoluzione.
I cubani che frequento in ufficio parlano piuttosto liberamente delle loro opinioni, ascoltano musica di tutti i tipi, vedono i film che vediamo anche noi, entrano in ufficio con i lettori mp3 al collo…
Le nuove generazioni stanno man mano sperimentando un’allentamento delle regole fin troppo ferree dello stato comunista.
Qui a Cuba sembra possibile tutto e il contrario di tutto: che da un giorno all’altro si possa avere una svolta verso un modello differente di stato, o che la popolazione si possa ricompattare intorno al mito della rivoluzione…
Sospesa è la Cuba di oggi…
come sospesi nel giorno di festa sembrano anche i suoi abitanti…

29.11.06

E' come il mare...


“La lontananza sai è come il mare,
fermo sulla riva con un vaso da riempire,
distanza cosi grande che è difficile spartire
tra chi ha fede di aspettare e chi vuole sparire…

La lontananza sai, è come il cielo…
distanza cosi grande che non serve l’aeroplano…

La lontananza sai è come il mare,
distanza che è impossibile da dire,
inutile varcare,
s’immagina,
ti impone di aspettare!”

E’ il testo di una canzone di Raf.
Parla delle distanze che siamo chiamati a colmare nelle nostre vite.
La distanza dai nostri desideri, dai nostri sogni, dalle persone a cui teniamo.
O semplicemente la distanza rispetto a tutto quello che vorremmo realizzare!
Cos’è la lontananza? Come misurarla, come colmarla, come ridurla?
O come utilizzarla per trovare una nuova dimensione e nuovi stimoli dall’altra parte del mondo?
La foto mostra il mare di Palmarola, simbolo qui ed ora di tutti i mari in cui voler navigare.
Scrivo qui a L’Havana mentre sono le 2.00 del mattino, di ritorno da un’uscita notturna.
Qualche cubalibre di troppo, voglia di scrivere, pochissima voglia di andare a dormire, ancor meno di andare a lavorare tra qualche ora :-)
Ogni giorno che passa mi sento sempre più a mio agio qui nell’Isla Grande.
Sarà per i “paladar” accoglienti dove mi reco con amici la sera.
Sarà per le simpatiche chiacchierate che faccio con i miei colleghi cubani durante il lavoro.
Ma le distanze crollano a vista d’occhio.
Il mio spagnolo balbetta ancora tantissimo!
Ma comunicare, fortunatamente, non è mai stato un mio problema.
La mia città, le mie cose, le mie abitudini, i miei amici sono ora vicinissimi...
Semplicemente perché ora la mia città è questa, le mie abitudini sono qui, e ho trovato persone a cui affezionarmi anche a queste latitudini.
Senza per questo dimenticare tutti gli infiniti fili che mi legano all’Italia.
Passeggiando lungo il Malecon le onde urtano forte contro la diga,
scavalcano la barriera naturale, invadano la strada.
Portano con loro la forza e l’odore dell’oceano…
Passeggiando di notte sul lungomare riflettevo sul testo della canzone di Raf.
La lontananza in fondo è davvero come il mare.
Impossibile da descrivere, raccontare, suddividere.
Inutile varcare, ci impone di aspettare…
E io aspetto con piacere,
mentre faccio mie le esperienze che vivo da vicino...

28.11.06

I luoghi che non sai

Ci sono luoghi in qui si va per il piacere di andare.
Ci sono luoghi che catturano l’attenzione quando hai la fortuna di sfiorarli.
E poi ci sono luoghi che ti rimangono nel cuore per un motivo che non sai spiegare…
Via Margutta a Roma, un’ora prima del tramonto, mentre gli artisti ripongono con calma le loro opere nelle botteghe, e mentre la capitale prende quei colori che la rendono bella da impazzire…
La baia di Chia, mentre nel cielo c’è un eclissi di Sole, e un ragazzo sente di avere il mondo tra le mani…
Favignana con il sole a picco, mentre pedalo correndo, e dopo l’ultima curva mi aspetta un mare che non puoi raccontare…
Una cima sulle Dolomiti, ore 8.00 del mattino, primo a salirci, bianco dappertutto, senza fine, piste ancora da solcare…
Palmarola da sempre, mentre ho l’aria nei polmoni, 5 metri di roccia sopra la testa, e all’improvviso nell’acqua entra la luce per mostrare la via cobalto che riporta in superficie…
Sabato un luogo ha deciso di chiamare me mentre gli passavo accanto.
Forse offeso dal poco interesse che gli avevo fornito nei miei giri in centro, chissà…
Sta di fatto che ha deciso di “chiamarmi” in un modo molto originale.
Il luogo di cui vi parlo oggi è la basilica di San Francesco di Assisi qui a L’Havana. La capitale di Cuba ha ovviamente molti luoghi religiosi, in quanto a partire dalla conquista e fino alla fine del ‘800 è stata la colonia della corona spagnola, serva (fin troppo fedele purtroppo…) della madre Chiesa.
Mentre passavo con amici vicino all’ingresso della basilica abbiamo sentito la musica di un pianoforte provenire dal di dentro. Abbiamo chiesto alla signorina all’ingresso se era possibile entrare. Come spesso accade facendo una “pregunta” ad un cubano, la risposta è stata un sorriso e un cenno di assenso con la testa…
Al posto dell’altare c’era un piano.
Al posto del sacerdote un musicista.
Al posto dei canti gregoriani un repertorio di jazz e musica classica.
Molti potrebbero osservare, guardando la foto, che l’unico elemento in contrasto con lo scenario è il Cristo appeso sulla sua croce.
E invece l’ho trovato perfettamente al suo posto! Anche perché, per chi crede, Dio è opportuno in ogni dove. E per una volta, invece che stare tra incenso, formule rituali e “peccatori”, è stato in compagnia della buona musica e delle persone che erano li per goderne un pò.
I luoghi di culto possono essere utili anche a questo, non ci vedo proprio niente di male.
Era da tanto tempo che non entravo in una chiesa provando qualche emozione positiva.
Il mio spirito un po’ idealista mi fa credere che non tutto nella vita è casuale. E aver ritrovato il piacere di passare un po’ di tempo seduto in mezzo a un assemblea, nella chiesa in un paese che si professa ateo come Cuba, ha il suo tocco di originalità...
Nulla di voluto o predeterminato. E’ stata però una bella esperienza, in cui ho potuto apprezzare ancora una volta l’amore dei cubani per la musica. Perché la musica deve poter risuonare con piacere in qualsiasi luogo: dai locali alle case, dalle piazze sin dentro le chiese.
Ci sono luoghi che cerchi da sempre,
ci sono luoghi dove si torna sempre volentieri…
ci sono luoghi in cui si sogna di andare…
ci sono luoghi che sfiori da una vita senza saperli apprezzare…
e ci sono luoghi, che se ci credi, ti vengono a cercare…

24.11.06

Sorrisi cubani!

Jany, Alejandro, Lia, Jorge, Alberto, Noslen...
Questi i nomi di alcune belle persone che ho conosciuto qui a L'Havana.
E oggi meritano sicuramente un pensiero da parte mia.
Ieri è stata un’occasione speciale anche in ufficio, visto che era il mio compleanno.
Ed i miei amici cubani non hanno perso l’occasione per dimostrare la loro ospitalità.
Hanno organizzato dal nulla un simpatico momento di festa in ufficio, con tanto di torta regalatami per cantare “Felicidad” (una specie di “Tanti auguri a te” caraibica).
Come coltello abbiamo utilizzato un righello… come piatti di carta alcuni fogli A4… al posto della forchetta e coltello le mani… al posto delle candeline un foglio di carta arrotolato e acceso sulla torta…
L’arte dell’arrangiarsi può fare a volte miracoli!
Inserisco una comunicazione di servizio: per quanto possibile proverò sempre a rispondere ai vostri commenti inserendo io stesso un commento di chiusura nei post precedenti: per chi vuole può quindi andare a curiosare.
Ora vi parlo un pò delle persone che sto conoscendo:
Jany è una ragazza eclettica, “caciarona”, dal carattere deciso e intraprendente.
Il capo femminile del gruppo, senza alcun dubbio!
Alejandro è il mio alter-ego cubano! E’ il collega che dovrà “sopportarmi” di più, perché dovrà collaborare costantemente con me fin quando sarò a Cuba.
Laureato in ingegneria delle telecomunicazioni qui a L’Havana.
Organizzatore delle serate con i suoi amici.
Gli piace “tirare” fino a tardi, ballare e anche cantare con il karaoke se capita.
Praticamente il mio gemello cubano!
Vabbè è molto più carino di me, ma questo è un dettaglio :-)
Lia è molto dolce, le piace ballare, sprizza energia positiva da tutti i pori.
La maggioranza dei miei colleghi sono ragazzi giovani e questo rende sicuramente positivo l’ambiente di lavoro. Non è che si faccia festa tutti i giorni.
Ogni tanto (giuro!) lavoriamo anche... o ci proviamo…
Il mio pensiero di oggi è dedicato all’amicizia.
Italia, Cuba, Corea, Mali, Finlandia…
(in effetti non sarebbe affatto male diventare amico di qualche “affettuosa” finnica… scherzo ovviamente! Donne che leggete non fate che vi offendete e cominciate a bombardare il mio blog di messaggi femministi!...)
Ovunque si incontrino persone amichevoli si ha un motivo in più per sentirsi a casa.
Un brindisi quindi all’amicizia, ovunque la si incontri!
Ciao.
Io.

22.11.06

I’m 31 years old today… And you ???
















Ebbene si. Oggi è il mio compleanno.
E per il secondo anno consecutivo lo passo dall’altra parte dell’oceano, lontano dalla mia Italia.
No, non cominciate ad offendermi! Non mi sto affatto lamentando, tutt’altro :-)
L’anno scorso ho festeggiato a Rio de Janeiro, quest’anno a L’Havana.
Chissà, il prossimo anno potrei festeggiarlo a Timbuctu o a Samarcanda…
Oppure faccio davvero l’originale e ci vediamo tutti quanti insieme il 22 Novembre 2007 alla “Spada e Corona” al centro di Nettuno (nb: battuta poco comprensibile ai più… diciamo che si tratta di un pub in cui sarò stato con i miei amici per almeno 1.789.456.123 volte…).
Oggi L’Havana è stata generosa: per il mio compleanno è tornata calda e assolata.
E stasera ho deciso di festeggiare portando i miei amici cubani in un piccolo ristorante italiano, già opportunamente testato la scorsa settimana. Un vero e proprio scambio culturale culinario!
Già sento nelle orecchie Alessia, Gabriele o qualcun altro dei miei amici che urlano: “Discorso!Discorso!Discorso!…”.
Vabbè, provo a fare il serio (vi avviso non ci riuscirò!) e vi lascio un pensiero:
Non so se 31 anni siano tanti, pochi, troppi.
Molte persone pensano che la felicità sia nel raggiungere determinati obiettivi prefissati nella vita. Comprarsi una casa, sposarsi, avere dei figli, attivare una pensione integrativa … :-)
Se è cosi io sono lontanissimo dal raggiungere la felicità!
Con questo non voglio essere ipocrita e dire che ho raggiunto un mio equilibrio o la completa felicità. Tutt’altro, non è affatto cosi!
Sono ad esempio single impenitente oramai da tempo.
E sono un classico single per scelta… scelta ovviamente delle donne con cui ci ho provato senza avere successo!! :-)
L’amore è un aspetto molto importante che attualmente manca nella mia vita.
Essere felici è del resto una questione complessa, che dipende da momenti, sensazioni, aspettative.
Tanti fattori che si sommano tra loro
A 31 anni io sono ancora in viaggio: pochi punti fermi, pochissima voglia di essere classificato in un ruolo, in una posizione sociale, in una villetta a schiera alla modica cifra di 527.000 euro…
La chiamano sindrome di Peter Pan.
Coloro i quali vogliono rimanere perennemente bambini. Probabilmente ne soffro anch’io, non mi tiro indietro!
Ma chi l’ha detto che essere idealisti, un po’ bambini, anarchici, al di fuori dell’ordine costituito sia un difetto cosi grande?
Chi l’ha detto che i “buoni” sono coloro che si comprano una casa con 40 anni di mutuo e i “cattivi” sono quelli che alla banca rispondono
“Ma vai a cagare tu, il tuo mutuo da usuraio e tutto questo sistema del cavolo??”.
Ne buoni ne cattivi. Ognuno sceglie la strada che più si adatta al proprio carattere.
Le persone più interessanti che conosco sono quelle che non sanno chi sono.
Ne tantomeno hanno tutto questo interesse a scoprirlo veramente!
Cio che voglio dalla mia vita, quello che voglio veramente, è continuare ad essere curioso, allegro e libero di essere come voglio.
Ma soprattutto continuare ad avere intorno tante persone a cui voler bene.Non mi sembra affatto poco! :-)

21.11.06

La Neve se ne frega...


... se ne frega del tempo che scorre,
dei destini che si incrociano, delle cose che accadono.
La neve, quando scende, scende e basta.
Lentamente forse.
O forse spinta dal vento.
Ma di tutto il resto se ne frega...
No, non sta nevicando qui a Cuba!
Questa si che sarebbe una notizia assurda.
Qui non nevicherà ancora per molti altri secoli...
Questi ultimi tre giorni a L'Havana il tempo è stato però molto invernale.
Nubi, vento forte, piogge notturne.
E in una pausa oziosa ho divorato il finale del libro del Liga.
"La Neve se ne frega" il titolo.
Dopo solo 50 pagine avevo già deciso di inserirlo d'istinto nella lista dei miei libri preferiti.
È stato un bel leggere.
Bello davvero.
Perché quando una lettura ti porta lontano, fino a sentire la neve sulla pelle mentre sei ai Caraibi, vuol dire che è stato un bel “viaggiare”.
Grazie a Silvia per il consiglio prezioso.
Prezioso come sempre del resto.
Come scorre il tempo intorno a noi?
E quanto apprezziamo fino in fondo le libertà, le possibilità, le emozioni forti che questo grande viaggio che chiamiamo vita ci mette a disposizione?
Cosa vuol dire essere felici?
Non ho risposte ovviamente.
Si tratta di domande che mi ha regalato questo libro.
Da sempre penso che un buon inizio per avere delle risposte è porsi le domande giuste.
Tutto questo non c'entra assolutamente niente con Cuba...
O forse c'entra tantissimo.
Non chiedetelo ne a me, ne tantomeno alla neve...
Di ciò che mi viene voglia di scrivere ce ne freghiamo sio io, sia lei...

19.11.06

Cuba cos'è ?


Meglio la caricatura dell’originale, dite la verità!
No, ci ripenso subito!
Non ditemela: potrei rimanerci male! :-)
Il “dipinto” in foto lo ha composto in trenta secondi un aspirante pittore cubano in Plaza de le Arms, mentre io osservavo con la faccia un pò ebete le bancarelle del centro.
In fondo è proprio un’immagine simpatica, e meritava la pubblicazione!
La scorsa notte L’Havana è stata sommersa da un classico temporale tropicale. L’acquazzone è caduto giù con forza. Questa mattina la città si è risvegliata con colori grigi. L’inverno si fà vedere come giusto anche da queste parti.
Niente a che vedere però con le temperature europee ovviamente :-)
E spero presto torni il sole per poter fare qualche escursione balneare.
In questi giorni sono arrivati a visitare questo blog persone che non conosco direttamente, grazie al sito http://www.cubanite.com/. Si tratta di un sito storico sulla vita a Cuba: racconta infatti un’esperienza addirittura pluriennale di un italiano che vive qui a L’Havana.
Per le strane coincidenze della vita si chiama anche lui Marco. Siamo entrati in contatto grazie al suo blog. Presto penso troveremo anche l’occasione di incontrarci per le strade di questa città per scambiarci un saluto dal vivo. La sua famiglia è veramente all’avanguardia con la tecnologia: il piccolo di casa ha un suo blog da quando è nato!! Lo scrive ovviamente il papà, ma le foto del piccolo erede sono le protagoniste assolute. Da non perdere.
Per accontentare la curiosità (tutta femminile come ammette anche lei!) di Gaja e degli altri nuovi visitatori, senza voler però annoiare chi già conosce il preambolo di questa mia avventura, ho inserito un commento con un po’ di informazioni nel post di ieri. Vincendo la pigrizia ho anche provveduto ad inserire qualche info su di me nel mio profilo. Chi vuole può quindi sbirciare.
Dopo le dovute comunicazioni di servizio mi interessa riflettere su un commento lasciato ieri da “anonimo contadino cubano”. In sintesi il commento muove alcune critiche su questa mania dei blog che celebrano le meraviglie di Cuba, ma che forze nascondono il più reale desiderio di nutrire il proprio ego.
Ammetto senza ipocrisie che la critica ha sicuramente le sue verità! In fondo chi, come me, crea un blog per parlare di se stesso e della propria esperienza, ha qualche conto aperto con l’egocentrismo!
Ed è cosi anche per me. Il motivo profondo che mi ha spinto a creare questo blog è stato però un altro: il desiderio fortissimo di poter trovare un modo semplice di comunicare con tutti i miei amici che ho lasciato in Italia. Non voglio metterla sul patetico, giuro! Però penso che l’amicizia è un sentimento che va coltivato. E quando parti per andare dall’altra parte dell’oceano è sicuramente utile trovare un mezzo per potersi sentire tutti insieme. Il telefono consente di parlare con una sola persona. Questo blog (come ogni altro ovviamente) rappresenta invece una piazza dove potersi incontrare attraverso uno schermo e alcune parole.
Un altro aspetto importante ha sottolineato l’anonimo contadino. Tutte queste osservazioni inserite su un blog e chissà poi quale contatto umano reale e vero c’è con i cubani del luogo. Anche qui sottolinea un pericolo vero delle nuove tecnologie: tante belle parole, il Malecon di qua, e quanto è bella L’Havana, e quanto è fica la musica, i luoghi, etc.. etc… etc.. e poi casomai non ci si degna neanche di salutare il cubano che ti passa accanto.
Il rischio c’è, è verissimo! E va combattuto.
Io, nel mio piccolo, ci provo. Se ci riuscirò pienamente non lo so.
Ma ci provo: ho creato un buon rapporto con i colleghi cubani.
Questa sera poi sono stato a cena a casa di una famiglia cubana, con cui sono entrato in contatto grazie alla mia amica Cecia (ps: sei un angelo!). Sono stato molto bene con loro, si sono dimostrate persone gentilissime, è stato come essere a casa propria.
Ovvio: io, come qualsiasi altro europeo, vivo Cuba da privilegiato. Vivo in albergo, nel quartiere borghese e benestante della città, tra consolati, ambasciate e ville dei ricchi cubani (ho scoperto qui sul posto che anche nel socialismo cubano esistono i ricchi…).
Ho in tasca la moneta forte del luogo, mi sposto in taxi. Se e quando voglio entro in un ristorante e mangio ciò che mi pare. Per tutta questa serie di motivi la mia sarà sempre un visione parziale della realtà del posto. Ma non è mai stata mia intenzione scrivere su queste pagine per mostrare al mondo cosa è veramente Cuba! Forse non lo sa bene neanche chi ci vive da tanto.
Non ho mai avuto la presunzione di volerlo descrivere io.
Scrivo su queste pagine per condividere con i miei amici, e con chi avrà la voglia di “leggermi”, la mia esperienza. Tutto qui. Banale se volete, ma semplicissimo.
Mi sa che pure questa volta ho esagerato con la lunghezza!
Prometto che cercherò di essere sempre più sintetico!
Ho tante cose da raccontarvi, me le tengo per le prossime occasioni!
PS: ma lo sguardo da ebete della caricatura lo “tengo” veramente??? … :-)

18.11.06

Vicini o lontani?


E' ancora il Malecon protagonista delle immagini di questo blog.
Questa volta sotto forma d’arte. L'arte di Felix Gonzalez.
Mi piace questo luogo de L'Havana.
Per il semplice fatto che tutto sembra andare verso il Malecon.
L'oceano sbatte contro di esso.
I cittadini de L'Havana sono catturati su di esso in diverse ore del giorno, con dinamiche tra loro differenti.
Alla fine tutti passano di qui!
O questa almeno è l'impressione che ho.
Approfitto per ringraziare tutti voi che avete lasciato un segnale da queste parti, su questo "lungo-mare" virtuale dove si incontrano le mie riflessioni e i vostri saluti!
La dolce "maestrina” e il buon "sindaco" di Anzio, Veronica e il Prof, l’amata Blondie, i mitici Bubbi, Silvietta, Dona&Andrea con le due piccole di casa!
E ovviamente i miei colleghi romani Frank, CZ e Biagio, Stefy da Milano, "Margherita" Zendal e quello sciroccato del Poly! E tutti gli altri che passeranno di qui :-))

Oggi è successa una cosa strana che voglio raccontarvi. Ero in ufficio con i miei colleghi cubani, subito dopo pranzo.
Prima o poi vi parlerò del pranzo cubano, perché merita un post a parte!
Tutto il mondo è paese: subito dopo pranzo parte la mezz’ora di cazzeggio!
Pochissima voglia di riprendere il lavoro ovviamente.
Nel mio scarso spagnolo ho parlato con loro di musica. Per capire i loro gusti, le loro preferenze. Ad un certo punto Dailmi (la collega che lavora nel mio ufficio) mi ha detto che doveva farmi assolutamente sentire una canzone del suo cantante preferito…
Quanti sono i cantanti nel mondo? E quante le canzoni incise nel corso della nostra generazione?
Fatto stà che la canzone che lei voleva farmi sentire a tutti i costi è una delle canzoni che amo di più del cantante che più ascolto!!
Incredibile, non trovate?
La canzone è “Iperbole”. Il cantante è Raf.
Dailmi ha scoperto per caso, grazie al suo fidanzato, “questo” cantante italiano. E adora le sue canzoni. Che canta in italiano senza saperlo parlare. Le ha tradotte, sa cosa vogliono dire. Ma le canta come facesse l’imitazione di Natalia Estrada!
Non voleva credere fosse un cantante che amo anch’io.
Al che le ho chiesto semplicemente di aprire il lettore cd del mio portatile…
Dentro ha trovato l’originale dell’ultimo cd di Raf! Cd che Dailmi ha ovviamente masterizzato immediatamente, quasi avesse paura sparisse all’improvviso.
La vita ci insegna a volte insegnamenti grandiosi passando per eventi quasi banali.
Il socialismo di Cuba, il capitalismo europeo.
Avere niente. Avere troppo.
Caldo tropicale. Il freddo in Italia.
Culture, luoghi, modelli, aspettative completamente differenti...
E invece ti ritrovi a cantare ed amare le stesse canzoni a milioni di chilometri di distanza. La musica in tal senso è davvero la madre di tutte le lingue.
Ovvio che il resto del pomeriggio io e Dailmi abbiamo stressato il resto dei poveri colleghi in ufficio ascoltando e cantando le canzoni di Raf!!
Il povero Alejandro, seduto vicino a me, Lunedì farà sparire sicuramente tutte le casse audio! :-)

16.11.06

Yo soy...


"Yo soy un hombre sincero
De donde crece la palma
Y antes de morirme quiero
Echar mis versos del alma"

Serata rilassante.
Musica cubana di sottofondo.
Perchè la musica ha sempre il suo posto d'onore a Cuba.
Qui a L'Havana si è alzato un pò il vento ed è spuntata qualche nube minacciosa.
Ma il tempo scorre comunque con calma.
Molta calma.
Tantissima calma... :-)

Hasta al luego

15.11.06

Il Re. Semplicemente il Re


Non potevo non parlarne. Lo so: questo è un blog dedicato alla vita di Cuba. Ma come ogni blog l'unico vero padrone è lo scrittore che lo crea giorno dopo giorno :-)
E poi approfitto per dare un taglio anche meno "ecumenico" e "divulgativo"!
Non vorrei che il mio blog diventasse insomma troppo serioso.
Obbligatorio quindi dedicare almento un post al Re di Roma...
"Non tira più. Non corre più. Non segna più. Non ci diverte più. E bla...bla...bla...".
Questo ritornello abbiamo sentito per mesi sul capitano della mia Roma. Tutti sembravano aver dimenticato l'infortunio, la placca di quasi 3 Kg nella gamba, i necessari tempi di recupero.
La notte di Milano è la risposta a tutti i critici del più grande giocatore che abbia indossato la maglia giallorossa! Si, perchè come continuità, vittorie, classe, genio, facilità di calcio Totti è in cima alla lista. Conti, Falcao, Amadei, Bernardini sono un passo indietro.
Due goal a Milano e tutti zitti! Finti tifosi giallorossi e falsi profeti. Giornalisti da strapazzo e falsi esperti di calcio. Un goal di tecnica (la semirovesciata), uno in velocità (il secondo) e il palo della porta di San Siro che ancora trema dopo il tiro potente del capitano.
Classe, velocità, potenza.
Quando Totti non indosserà più gli scarpini, anche gli "infedeli" capiranno cosa è stato per la storia della As Roma e del gioco del calcio. Io spero quel giorno arrivi il più tardi possibile.
Perchè una volta ancora, per l'ennesima occasione, Totti ha dimostrato di essere il Re...
Semplicemente il Re...

12.11.06

El Ron al Malecon...


Non è un gioco di parole! Ne una rima da strapazzo :-)
“El Ron” è il nome cubano del rhum, l’alcolico che rappresenta, insieme ai sigari, l’orgoglio della produzione artigianale cubana.
El Malecon è invece il luogo d’incontro storico della popolazione de L’Havana (lo vedete in foto).
Come gli italici “ragazzi del muretto”, la gioventù della capitale cubana si incontra spesso sul lungomare. Il Malecon è una passeggiata di 7 km che costeggia il mare. Il percorso pedonale domina una gigantisca diga che protegge la città dalle onde dell’oceano…
Nelle stagioni di pioggia e di mal tempo capita che l’oceano scarichi la sua potenza sulla costa, alzando spruzzi altissimi su tutto el Malecon.
7 Km di passeggiata che si trasformano il weekend in 7 km di giovani che parlano, suonano, cantano, si divertono tra loro. In pratica un borghetto nettunese al cubo! :-)
Questa sera i miei colleghi cubani sono stati grandiosi: mi conoscono da 4 giorni e mi hanno invitato a passare la serata con loro per festeggiare il compleanno di un loro amico.
Tante le cose che mi hanno colpito questa sera. E vale la pena di raccontarne qualcuna.
Il salario medio di un cubano è di 30 dollari al mese (!!). A Cuba ci sono due monete in vigore: una per gli stranieri agganciata al valore del dollaro. L’altra, quella per i cubani, dal valore ridicolo.
Ho insistito per partecipare (almeno partecipare!) all’acquisto del mangiare, del bere, della torta per il festeggiato. Ma non c’è stato niente da fare. La festa era organizzata da loro, io sono stato un ospite, hanno pagato tutto loro.
Quando sono rientrato in albergo mi sono sentito quasi in colpa.
Ma questi ragazzi cubani sono orgogliosi. E non sentono il bisogno di usare il denaro non loro. Questo gli fa davvero onore.
Per festeggiare hanno scelto il modo più semplice del mondo: hanno comprato un po’ di cose al supermarket, e ci siamo seduti sul lungomare per consumarle insieme.
Senza farsi troppe pippe mentali (come spesso facciamo noi!) su quale locale scegliere.
Ciò detto non pensate che siano persone tristi: tutt’altro! Abbiamo passato una bellissima serata. Ho anche insegnato (nel mio pessimo spagnolo!) i giochi che facciamo abitualmente tra noi nel gruppo di Anzio. I classici giochi che si fanno facendo pagare chi sbaglia con una bella bevuta. Il protagonista è stato ovviamente il rhum!
Jump, superjump, overtrip…etc… Dopo 10 minuti un paio delle ragazze erano già partite con la risatela acuta da allegria alcolica!
All’andata e al ritorno mi hanno portato con loro nei loro taxi…
Perché anche i taxi sono diversi tra stranieri e non…
Quelli loro sono davvero fantastici! Perché sono auto vecchissime che funzionano in realtà da bus… sopra ci si sale fino a 7-8 persone (perché sono modificati con più sedili!) e la corsa costa a testa 0.10 euro.
Ho attraversato i loro quartieri popolari mentre il tassista ascoltava musica a palla.
Un’esperienza davvero caratteristica: caotica ma davvero piacevole.
Questa sera sono contento perchè ho conosciuto un po’ meglio i miei amici cubani!

10.11.06

La Habana Vieja


La potenza del cinema è a volte travolgente.
Perché ti consente di intuire atmosfere, passioni, energie di luoghi lontani semplicemente vedendo un gran film.
Non sono mai stato ad esempio a New York.
Ma non posso che pensarla, immaginarla, fantasticarla con gli stessi occhi con cui la dipinge da oltre 30 anni Woody Allen!
Allo stesso modo c’è un film che regala a chiunque lo vede l’immagine di Cuba.
L’Havana è “Buena Vista Social Club”.
E “Buena Vista Social Club” è l’Havana!
Senza alcun dubbio!
Grazie quindi a Wim Wenders.
E Grazie a Stefano, che mi ha messo un cd nella valigia per colmare la mia “ignoranza” :-)
Stasera 10 Novembre ho cenato al centro de L’Havana scoprendo un luogo fantastico!
Musica e ritmo di sottofondo ad ogni angolo della strada.
Proprio come la colonna sonora di un gran film: senza eccessi, senza volume stratosferico...
Musica che risuona nella città senza soffocarla.
Gente cordiale, sorrisi, saluti.
Una signora anziana seduta fuori casa a fumarsi un buon sigaro.
Uno spettacolo di flamenco in un locale in centro.
Ma ciò che più mi ha colpito, in assoluto, sono i colori della città vecchia notturna!
L’Havana è una città molto grande, divisa in molti quartieri. Il centro storico di L’Havana si chiama La Habana Vieja (La vecchia Havana). Ed è (caso raro nel mondo) un centro storico dichiarato in toto patrimonio dell’umanità.
Le luci artificiali al centro de L’Havana (e ancora più nel resto della città!) sono ridotte al minimo indispensabile.
Sarà colpa dell’embargo, sarà che Fidel ha deciso di risparmiare su ogni cosa, non so…
Ma vi assicuro che l’effetto notturno della capitale cubana è grandioso!
L’architettura in stile coloniale domina tutto il centro città: da Plaza Vieja con gli edifici sgarrupati a Plaza de Armas, con il pavimento in legno, costruito cosi appositamente per far meno rumore al passaggio delle carrozze…
La prima notte a “La Habana Vieja” è un’esperienza da vivere.
Un vero e proprio viaggio nel tempo...

8.11.06

The Terminal...



Ero partito con l’intenzione di entrare nel fantastico mondo di “Buena Vista Social Club”…e invece mi sono trasformato nel protagonista di “The Terminal” !!
Viaggio interminabile! Vado ad elencare gli eventi…
Un giorno intero di ritardo sulla partenza, sono rimasto ospite nell’hotel all’interno dell’Aeroporto di Fiumicino…
Partenza quindi rinviata al 6 novembre ore 13.00…
anzi no ore 15.00 per ritardi dovuti alle nuove procedure aeroportuali…
In volo il capitano ci avvisa che dovremo eseguire uno scalo tecnico ad Alifax (Canada!!!) per caricare gasolio. Infatti il vettore reso disponibile dalla compagnia cubana era più piccolo di quello utilizzato abitualmente. Gli USA (dopo l’11 Settembre) hanno del resto reso praticamente impossibili gli atterraggi per scali tecnici…
Ad Alifax però non è stato possibile atterrare per la presenza di una tempesta di neve…
Atterriamo quindi in un altro aeroporto canadese (Ganzen, o qualcosa del genere…): un posto dimenticato da Dio in mezzo alle foreste canadesi…
Si riparte e finalmente, dopo 13 ore totali di volo, sono arrivato a L’Havana, ore 22.00 locali…
Lo scalo, nonostante l’ora, è colmo fino all’orlo di gente! Quantomeno un po’ di colore e piacevole caos.
Prendo il taxi dopo le pratiche in dogana, ma a quanto pare non è il mio viaggio fortunato!!
A metà strada il mio taxi viene bloccato dalla polizia per un controllo di routine… che dura una buona mezz’ora…
Arrivo finalmente in hotel ore 24.00 e svengo in camera dopo 6 secondi netti!!
Insomma, l’inizio è stato davvero fantozziano.
Ho passato il primo giorno di lavoro a chiedermi dove mi trovassi!
Stò provando ad utilizzare il mio spagnolo da turista. Risultati per ora appena sufficienti.
Aspetti positivi: la buona ospitalità dei colleghi cubani, il caldo estivo!, la fantastica piscina dell’albergo, la vista sul mare dalla mia camera J
Per le primi impressioni della vita cubana dovrò aspettare di vincere il jat-lag… Vi scrivo dalla mia camera alla 7.00 del mattino, già sveglissimo…
Hola!

31.10.06

Havana Club... si parte!


E' ufficiale: si parte!
La creazione del blog non ha quindi portato sfortuna.
Mi hanno dato l'agognato biglietto e il via libera per andare. Domenica 5 Novembre raggiungo la mia nuova casa (lo sarà almeno per tre mesi, conviene cominciare a chiamarla "casa"!).
Indicazioni sul da farsi? nebulose.
Conoscenza della lingua? poco più di zero, un pò meno di niente.
Informazioni sul luogo, la cultura, le usanze? Le studierò in volo...
Insomma, come inizio non c'è niente male...
E' praticamente tutto pronto!!! :-))
La verità è che mi piace sempre viaggiare un pò alla scoperta.
Meglio non conoscere troppe informazioni prima.
Si lo so. E' una teoria un pò scema.
But I like it!! Come cantano gli Stones.... A me piace cosi!!
Di giorno in giorno scoprirò come vivere la "mia" Cuba.
Perchè in realtà, ogni luogo di questo mondo, dona a ciascuno di noi una sua immagine, una sua idea, una sua impressione. Che dipende dal nostro modo di vivere, dalle nostre aspettative, da cosa cerchiamo, da cosa troviamo...
Da ora in poi ci incontreremo spesso su queste pagine.
"Non smettere di trasmettere" canta in una sua canzone Baglioni...
L'importante è avere sempre voglia di comunicare qualcosa!
Impressioni, emozioni, voglie, speranze, sbornie, nostalgie, gioie, brividi...
Io di sicuro non smetto... anche a mollo, dall'altra parte del mondo!!

19.10.06

Datemi il biglietto!!!


Cuba è dietro l'angolo...
Si avvicina.
Forse partirò o forse no.
Mentre mi preparo! E contro ogni scaramanzia inizio a scriverne.
Per esorcizzare la partenza che sarà, o semplicemente per "sprecare" un pò di tempo prima di uscire con qualche amico a bere una buona birra!
La dimensione del viaggio mi appartiene da sempre...
Il mio lavoro mi stà dando ora un'occasione per vivere un'esperienza da "viaggiatore" nuova e diversa da ogni altra che ho vissuto: trasferirmi per 3 mesi lontano dalla mia Italia verso un paese lontano, differente, per certi versi unico al mondo.
Da solo a Cuba senza conoscere una regola della grammatica spagnola...
Non sarà una vacanza. Qualcuno mi dice che dovrò anche lavorare...
E' un duro lavoro e qualcuno doveva pur farlo...
Io ci metterò l'entusiasmo e le capacità che ho.
Vediamo cosa ne uscirà fuori.
In teoria mancano pochi giorni alla partenza... Aspetto e spero.
Per ora esco a bere una birra.
L'ottobrata "romana" fatta di caldo e sole sembra agli sgoccioli...
Forse è il momento buono per cambiare aria!